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Smog, secondo giorno di stop. "Ma i dati stanno peggiorando"

Il blocco della circolazione durerà fino a sabato. I Verdi puntano però il dito verso Porto e raffinerie: "Loro la vera causa delle polveri sottili in città"

Prosegue il blocco del traffico a Napoli iniziato ieri e che terminerà il prossimo 6 febbraio. Ieri, a termine del primo giorno di stop, sono stati elevati 104 verbali per violazione dell'ordinanza su 866 auto controllate. I controlli, come spiegato dal comandante della polizia municpale Ciro Esposito, sono a campione. Circa 100 uomini in campo, a presidiare strade tutt'altro che deserte. Le deroghe all'ordinanza sono in effetti numerose.

I risultati per ora lasciano a desiderare. Il bollettino del Cemec (centro meteorologico e climatologico) pubblicato dall'Arpac indica l'addensarsi in città di polveri sottili, addirittura in aumento. Per Legambiente è "emergenza Pm10 cronica". A gennaio, sottolineano gli ambientalisti, "con 14 sforamenti già raggiunto il 40% dei superamenti consentiti dalla legge". I confronto con i dati del 2015 è impietoso. Superamenti ancora più numerosi che in un anno decisamente negativo.

I Verdi campani puntano il dito verso Porto e raffinerie: "I dati dell’Arpac sulla presenza di polveri sottili nell’aria di Napoli negli ultimi tre giorni confermano che il traffico incide relativamente sull’inquinamento presente in città – spiegano il consigliere regionale Francesco Borrelli e Vincenzo Peretti – mentre le cause vere, da affrontare con la massima urgenza, sono lo scalo portuale e l’area petroli". La richiesta al sindaco è di non proseguire col blocco della circolazione ma di spingere per interventi radicali nelle zone in cui è necessario.

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