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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Secondigliano

Sigarette e brand di abbigliamento, gli affari di Tony Colombo e Tina Rispoli con il clan

Avrebbero messo su con i Di Lauro una fabbrica di sigarette (poi sequestrata) nonché il marchio di abbigliamento "Corleone" e la bevanda energetica "9mm"

Marchi d'abbigliamento, bevande energetiche. E ancora palestre, sale scommesse, supermercati. Il clan Di Lauro secondo gli inquirenti aveva messo in piedi un soggetto economico all'apparenza legale e con forte presenza sul territorio a Secondigliano.

È quanto emerge dalle indagini sulle aspirazioni imprenditoriale del clan condotte dal Ros, dai carabinieri del comando provinciale di Napoli e della Dda (sostituto procuratore Maurizio De Marco e Lucio Giugliano), che all'alba hanno arrestato 27 persone.

L'operazione contro il clan Di Lauro

I brand “Corleone” e “9mm”

Tra le persone finite in carcere anche il cantante palermitano Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli. Secondo gli inquirenti i vertici del clan avevano finanziato una società riconducibile alla coppia con circa mezzo milione, soldi utili all'acquisito dei materiali e dei macchinari necessari all'allestimento di una fabbrica di sigarette poi sequestrata. Ancora, insieme alla coppia il clan avrebbe ideato un brand d'abbigliamento registrato con il marchio “Corleone”, nonché una bevanda energetica denominata “9 mm”, entrambi evidentemente ammiccanti al mondo della criminalità organizzata.

Chi sono Tony e Tina

Lui cantante neomelodico palermitano trapiantato a Napoli, lei all’anagrafe Immacolata Rispoli e vedova del boss assassinato degli ‘scissionisti’ di Secondigliano Gaetano Marino, sono una coppia molto attiva sui social e diventata nota al pubblico nazionale attraverso diverse comparsate in tv.

Si sono sposati nel 2019 e fece discutere la festa-concerto non autorizzata che organizzarono per l'occasione in piazza Plebiscito. Vivono in una villa di Giugliano, tre piani con giardino e piscina costruiti da loro.

Adesso si trovano entrambi in carcere, lui a Secondigliano e lei – pare – a Santa Maria Capua Vetere.

L'operazione contro il clan Di Lauro

Colombo e Rispoli sono quindi tra gli indagati dell'inchiesta che ha portato oggi all'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 27 persone ritenute indiziate a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, violenza privata aggravata, associazione a delinquere finalizzata alle turbative d’asta aggravata agevolata, associazione a delinquere aggravata dall’aver agevolato un clan mafioso e dal carattere della transnazionalità finalizzata al contrabbando dei tabacchi lavorati esteri.

Contestualmente alla notifica delle misure cautelari è stato eseguito un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro.

Le indagini si sono svolte tra il 2017 ed il 2021, in continuità rispetto a quelle che hanno portato, il 2 marzo del 2019, alla cattura del latitante Marco Di Lauro. Sono state ricostruite, oltre alle attività illecite in ambito di droga e racket, anche le ambizioni imprenditoriali del gruppo camorristico. Il clan si è infatti dedicato negli ultimi anni soprattutto ad ingenti investimenti nel settore delle aste giudiziarie immobiliari (inquinate minacciando gli altri partecipanti). Ma non solo: i Di Lauro hanno acquistato palestre, supermercati, e attività minori e a basso rischio.

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