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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Secondigliano

Maria Licciardi resta in carcere: la decisione del Gip

Il magistrato napoletano Linda D'Ancona ha confermato la decisione presa dall'omologo del tribunale di Roma che aveva inviato il fascicolo a Napoli per competenza territoriale

Maria Licciardi resta in carcere. A deciderlo è stato il Gip del tribunale di Napoli, Linda D'Ancona, chiamata a pronunciarsi rispetto al decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Il fascicolo, in un primo momento, era finito nelle mani del Gip di Roma dove è avvenuto l'arresto della donna. Il magistrato romano l'ha poi inviato per competenza al collega napoletano che ha assunto una decisione analoga a quella del suo predecessore. Secondo la toga partenopea sussistono tutti gli elementi per confermare la custodia cautelare in carcere: pericolo di fuga, inquinamento probatorio e reiterazione del reato.

L'arresto a inizio agosto 

Licciardi, ritenuta un elemento di spicco della cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”, venne arrestata lo scorso 7 agosto proprio mentre provava ad andare in Spagna. I carabinieri del Ros l'arrestarono prima che riuscisse a imbarcarsi su un volo internazionale dall'aeroporto di Fiumicino. La 70enne è accusata di associazione mafiosa, estorsione e turbativa d'asta. Secondo l'Antimafia, la sua attività all'interno del cartello criminale era di prim'ordine. Capace di minacciare, di ferire una donna con le proprie mani o di rammaricarsi per la non elezione di un consigliere regionale voluto dai clan, Licciardi è considerata dagli investigatori a tutti gli effetti un boss del cartello. Secondo l'accusa riusciva a esercitare un controllo anche all'interno degli ospedali napoletani. 

Il precedente 

Due anni fa, però, venne annullata un'ordinanza di custodia cautelare ai suoi danni per fatti antecedenti a quelli contestati nel nuovo provvedimento redatto dalla Dda e avallato dal Gip. In quel caso si diede alla latitanza a seguito del blitz contro il cartello in attesa della decisione del tribunale del Riesame. Toccherà adesso allo stesso tribunale stabilire, così come due anni fa, se sussistono i motivi per confermare la custodia cautelare. La difesa de “'a piccerella” ha già annunciato ricorso al tribunale della Libertà.

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