Emergono ulteriori particolari a proposito del blitz di stamane, in cui carabinieri e la polizia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 destinatari ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di numerosi episodi di detenzione illecita, tutti aggravati dal metodo mafioso.

L'ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia: gli indagati risultano secondo gli inquirenti legati al cartello criminale camorristico denominato De Luca-Bossa-Casella-Minichini-Rinaldi-Reale attivo nella zona orientale di Napoli.

Il provvedimento dispone per 24 persone la custodia cautelare in carcere e per 7 gli arresti domiciliari.  
Già il 28 novembre 2022, nell'ambito della medesima inchiesta, a 66 persone ritenute appartenenti agli stessi clan erano state notificate misure cautelari per associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi.

Le indagini

L’ordinanza arriva al termine di una vasta attività di indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e avviata nell’aprile del 2016 in seguito ad un sequestro di droga oltre che di alcuni manoscritti presso una delle abitazioni in cui veniva gestita l’attività illecita del gruppo criminale.

Gli investigatori hanno poi ampliato nel tempo il loro lavoro, raccogliendo quelli che definiscono "importanti elementi probatori sull’associazione in questione".

Un secondo segmento di attività investigativa, questo avviato nel settembre 2020 a seguito di alcuni atti intimidatori nei confronti di persone di Ponticelli (cui venivano chiesti soldi in cambio del mantenimento o dell’ottenimento di alloggi popolari), ha consentito di ottenere ulteriori prospettive sulle attività illecite del clan.