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Salvatores sui migranti: "Chiudere i porti non è una soluzione, siamo un Paese ignorante"

Il regista napoletano premio Oscar è intervenuto nel corso dell'Ischia Film Festival

Sulla vicenda migranti che tiene banco in queste settimane è intervenuto, all'ischia Film Festival, il regista premio Oscar Gabriele Salvatores.

"Non sono sicuro che siano stati gli italiani a chiedere ai politici di fare tutto ciò – è il pensiero del regista napoletano - Può darsi che siano stati i politici a influenzare gli italiani. Sia la politica che la Chiesa hanno sempre governato sulla paura, usandola come mezzo di potere. Se la politica e i media che la appoggiano tendono a creare una situazione di allarme sempre più alto, la gente che esce da una crisi economica difficilissima tende a difendere il proprio orticello".

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Per Salvatores la chiusura di confini e porti non è una soluzione. "Non ha mai risolto il problema, mai. Storicamente nessuna volta che un popolo si è chiuso difendendo i propri confini ha risolto dei problemi. Devo dire una cosa non popolare, e mi dispiace: noi siamo un Paese meraviglioso, con delle intelligenze straordinarie, ma la cultura non è l'intelligenza e noi siamo un Paese poco colto. Se si fa leva sulle paure, sull'ignoranza delle persone poi le governi più facilmente – prosegue – Questa migrazione di massa ha delle dimensioni bibliche. Va governata, capita, ma non rifiutata"

"Non dico che non bisogna fare niente – ha concluso il regista – sono anche contento che l'Europa, di fatto si è resa conto in maniera pesante, e non solo a parole, che non possiamo essere lasciati soli. Però una cosa è questa e una cosa è lasciare morire gente in mare e dire non vieni nel mio porto".

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