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Vomero Vomero / Via Alessandro Scarlatti

La storia di Vincenzo, il fioraio che vende rose su una panchina in via Scarlatti

Vincenzo, 87 anni, vedovo con 10 figli, da tre anni esce ogni mattina di buonora da casa e occupa la panchina in via Scarlatti situata di fronte al negozio in cui prima suo padre e poi lui, hanno venduto fiori per 120 anni

Quella di Vincenzo Cimmino, 87 anni, vedovo con 10 figli, di mestiere fioraio, è una protesta silenziosa e tenera. Solitaria, ma anche testarda fino al punto da apparire più forte della speculazione che al Vomero, gonfia i prezzi degli affitti e costringe alla resa chi vive di lavoro. Di questa storia se n'era già occupato Gennaro Capodanno su Napoli Today nel giugno 2010.

Vincenzo da tre anni esce ogni mattina di buonora da casa e va a occupare la panchina in via Scarlatti situata di fronte al negozio in cui prima suo padre e poi lui hanno venduto fiori per 120 anni, fino allo sfratto imposto dai proprietari che hanno moltiplicato l’entità dell’affitto.

Ogni mattina, da quel giorno, Vincenzo esce ed occupa la panchina, dove vende i suoi amatissimi fiori: rose gialle e rosse, margheritine di campo, variopinti gladioli.

La gente compra volentieri perché lo ammira per la piccola-grande battaglia di civiltà che sta conducendo: don Vincenzo, infatti, è diventato ormai un personaggio-simbolo al Vomero.

"Prima, in negozio c’era mio padre. Poi, io. Ci siamo da 120 anni e abbiamo sempre pagato un affitto accettabile - spiega Vincenzo a Enzo Ciaccio di Lettera 43 - . Tre anni fa i figli del proprietario hanno inteso moltiplicare l’entità dell’affitto. Chi può pagare 5mila euro al mese vendendo un po’ di fiori?".

"Ho intentato una prima causa e l’ho vinta: avendo provveduto alla copertura del locale, i proprietari non avrebbero potuto cacciarmi se non ripristinando lo stato dei luoghi. Non l’hanno fatto, perciò i lavori di ristrutturazione sono bloccati e il locale è sotto sequestro. Ma io continuo a vendere, in attesa di rientrarvi. Dovranno restituirmi il negozio e ripagarmi i danni subìti".

Da storico commerciante del Vomero, poi, Vincenzo Cimmino dice anche la sua sul momento economico della zona collinare: "Al Vomero, e non solo, sta morendo tutto ciò che ha valore storico: i bar d’epoca, le librerie antiche, le botteghe degli artigiani, fabbri e falegnami che per decenni hanno insegnato il mestiere ai ragazzi più poveri. Di fronte agli affitti da milionari, chiudono e amen".

 

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