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Agenzia “Queer Travel” al Vomero: la querelle continua

Continuano le polemiche dopo l'apertura della "Queer Travel, l'agenzia di viaggi dedicata a una clientela omosessuale e transessuale. Fonsmorti prima attacca, poi frena. Intanto è polemica

Una settimana non è bastata ad allontanare le polemiche scaturite in seguito all'apertura della "Queer Travel". Il fatto accade sabato 3 Aprile, vigilia di Pasqua. Nel quartiere collinare del Vomero e precisamente in Via Fracanzano si svolge l'inaugurazione di un'attività commerciale. Fin qui nulla di strano se non fosse che quell'attività è in realtà un'agenzia di viaggi dedicata soprattutto ad una clientela omosessuale e transessuale.
L'agenzia è promossa dall'associazione I-Ken Onlus presieduta da Carlo Cremona. C'è il sostegno da parte del Comune che tramite l'assessore Valeria Valente (Pari opportunità ndr) ha manifestato la sua soddisfazione per tale iniziativa: "Fa piacere che la città si apra a questa forma di turismo. Si tratta di una scelta vincente, perché sicuramente l'agenzia renderà l'offerta turistica più appetibile anche per loro". All'inaugurazione partecipa anche Mario Coppeto, Presidente della V Municipalità Vomero - Arenella. Tanto basta per scatenare le polemiche.


La sera stessa dell'inaugurazione un Consigliere della Municipalità Andrea Fonsmorti, ex Alleanza Nazionale ora PDL, insorge dalla pagina del suo profilo del social network "Facebook". "Promette guerra alla nuova agenzia di turismo per gli omosessuali apertasi al Vomero oggi...ma siamo diventati Gaylandia?" Argomentando successivamente il proprio pensiero attraverso un comunicato. L'iniziativa è "ripugnante", un "chiaro segnale auto-discriminatorio che inneggia al turismo sessuale" si tratta di: "uno scempio" per la cittadinanza vomerese, che "sottrae la decenza e la pulizia".
Altro aspetto segnalato da Fonsmorti è quello dell'attività di "marketing sessuale" da parte delle comunità gay . Per poi concludere con una stoccata al Presidente Coppeto, reo (secondo Fonsmorti) di non impegnarsi per il territorio e l'appello rivolto al Cardinale ed ai vertici regionali, ad esprimersi a riguardo. Parole al vetriolo. Non potevano logicamente passare inosservate. L'indignazione e le accuse di omofobia nei confronti del Consigliere non si sono fatte attendere. In breve tempo sono nati su "facebook" dei gruppi che invitavano alle dimissioni immediate e a "vergognarsi".


Contattato in settimana telefonicamente da "NapoliToday" Andrea Fonsmorti aveva confermato quanto affermato a caldo aggiungendo di percepire un tentativo di creare delle divisioni tra il PDL e alcune categorie della società ed un interesse ad alimentare uno scontro mediatico. Respingendo con forza le accuse di omofobia ricevute. L'ironia della sorte vuole che a pochi metri dall'agenzia ci sia proprio il circolo territoriale del Popolo della Libertà, presieduto dallo stesso Fonsmorti, e che - si impegna quotidianamente a difesa di valori come quello della famiglia e la sacralità delle unioni - ha precisato. Nel corso della telefonata poi, il giovane Consigliere ha ricordato che l'anno scorso fu bloccato un tentativo da parte del Presidente della Municipalità di istituire un registro delle unioni civili. Un intervento del Sindaco, ci ha spiegato, bloccò il tutto facendo chiarezza sulle competenze. Poi la chiosa: "Sono disponibile ad incontrare i titolari per avere garanzie, non deve essere un luogo di scarsa moralità."
Venerdì mattina la riunione del Consiglio della Municipalità ha diradato le nubi formatesi sulla vicenda. Fonsmorti in apertura ha chiesto di intervenire. "Mi sento di dovere formulare delle scuse di cuore alla comunità omosessuale che si è sentita offesa dalle mie parole provocatorie. Non ho alcuna tendenza - ha proseguito - al disgusto di persone che hanno tendenze sessuali, politiche, etniche, religiose e linguistiche diverse dalla mia."


Alla base delle polemiche, per il giovane Consigliere PDL, c'è "una incomprensione" sugli intenti dell'agenzia che hanno condizionato il suo commento sulla vicenda. Poi la precisazione "Non ho mai detto o avuto intenzione di cacciare gli omosessuali da alcun luogo".
Lo stesso Presidente Coppeto sabato pomeriggio dalla propria pagina di Facebook riteneva la vicenda chiusa, apprezzava le scuse formulate in aula dal Consigliere il giorno prima e augurava buon lavoro alla "Queer Travel".
Su alcuni blog qualcuno insiste chiedendo "la testa" del Consigliere:"si deve dimettere". Ma la risposta di Fonsmorti non tarda ad arrivare: "Provocazioni e strumentalizzazioni". "Ho chiesto scusa personalmente anche al personale dell'agenzia in questione: aver paragonato la loro attività al turismo sessuale, senza aver ragione di causa, è stato un insensato processo alle intenzioni che non potevo permettermi di intraprendere." E a chi gli chiede di dimettersi risponde: "Il mio mandato rimane vincolato alla volontà popolare e verrà revocato dai cittadini, al termine naturale della consiliatura, qualora non dovessi essere ritenuto più adatto".


Ieri sera ultimo atto, almeno per ora. Un comunicato stampa dell'associazione I-Ken per niente conciliante: "le scuse non bastano, servono i fatti". Il testo è ancora più esplicito. Quelle di Fonsmorti sono scuse "politiche" e non un'ammissione di colpa sulle gravi affermazioni omofobiche e violente. "Ci saremmo aspettati di essere invitati ad un confronto pubblico e sentire le motivazioni culturali di un giovane rappresentate Istituzionale che scrive di una impresa che è ripugnante, che inneggia a reati come il turismo sessuale, che è uno scempio che sottrae decenza e pulizia che fa marketing sessuale che mina la famiglia e la sacralità dei Sacramenti, che doveva traslocare altrove da dov'era. Altro che vicenda chiusa, dunque. La polemica continua. A questo le comunità LGBTQ aggiungono la denuncia di aver ricevuto minacce sul sito www.napolipride.com, frutto - dicono - delle parole d'odio generate dalle parole del Consigliere. Chi agita l'odio- si legge ancora- per poi dirsi non omofobo non è credibile perché è evidente che non sappia riconoscere l'omofobia che neppure nasconde ma che pubblica e sbandiera in modo tanto imbarazzante. C'è da aspettarselo: le polemiche continueranno.

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