Gli agenti del Commissariato di Polizia “S. Carlo Arena” hanno arrestato R.M di anni 22 e M.G. di 38, perché responsabili, in concorso tra loro, del reato di ricettazione.

I poliziotti, nell’ambito dei normali servizi di prevenzione e controllo del territorio, hanno notato, per le strade del quartiere Sanità, un giovane alla guida di una moto di grossa cilindrata. Alla loro vista, il giovane ha tentato di dileguarsi accelerando l’andatura.

Gli agenti, senza perdere mai di vista il centauro, lo hanno seguito sino ad un’officina meccanica, dove la moto veniva consegnata ad un uomo, che indossava una tuta da meccanico. Il meccanico, salito a bordo della moto, si stava allontanando dall’officina, come già provato dal suo complice prima che i poliziotti glielo impedissero, quando anch'egli è stato prontamente bloccato dagli agenti.

Visto il brevissimo lasso di tempo intercorso tra la consegna della moto al meccanico ed il fermo dei poliziotti, i due non hanno avuto neanche il tempo di raccordarsi tra loro. Infatti, mentre il 22 enne riferiva agli agenti che la moto era dello zio e doveva essere riparata, il 38enne meccanico non sapeva rispondere del perché si stava allontanando dall’officina.

Da un controllo agli archivi elettronici, la moto, una MV Augusta 1100 del valore di mercato di 18.500 euro, è risultata rubata qualche ora prima ad un avvocato nel quartiere Vomero. Nel mentre i poliziotti stavano espletando gli accertamenti del caso, si è presentato il proprietario della moto che confermava d’essere stato vittima del furto poco prima delle 14,00.

L’avvocato, inoltre, riferiva che si era portato nel quartiere Sanità in quanto già nello scorso mese di febbraio, allorquando aveva acquistato la moto, gli era stata rubata e poi ritrovata in quella stessa zona.