Il degrado dei giardinetti di via Ruoppolo

Al Vomero i giardinetti di via Ruoppolo sono una sorta di istituzione. Qualcuno, anni fa, voleva farne un parcheggio a più piani. Non ci riuscì, anche per l'impegno e le proteste degli ambientalisti, che trovarono in Marco Mascagna il loro leader e cacciarono le ruspe. Mascagna morì tragicamente, investito mentre andava in bicicletta, e il comune gli intitolò i giardinetti. A distanza di anni, uno dei pochi spazi verdi della città è nel degrado assoluto. I bambini di un tempo sono diventati adulti e genitori, ma qualcuno di loro i propri figli nei giardinetti in cui loro stessi sono cresciuti non ce li porta più. Gli appelli, le petizioni, le proteste non servono.

L'abbandono è totale. Attrazioni vandalizzate, scritte oscene, giochi rotti, sporcizia, bagni impraticabili. E poi, ancora, le baby-gang: gruppi di ragazzini che seminano il terrore tra le mamme con i passeggini, devastano le altalene, sputano sulle giostrine, insultano gli impotenti vigilanti, che inutilmente, a volte, fanno la voce grossa e neppure più gli mettono paura. Qualche anno fa, inoltre, venne istituito il divieto di fumo anche nei giardini aperti al pubblico: quel divieto è rimasto sulla carta, e tantissimi genitori continuano a fumare addosso ai bambini. Alle otto di sera il parco chiude, ma bande di giovinastri non si fanno intimidire dai cancelli, li scavalcano e bivaccano su quel prato verde che non tutti sanno che è finto. Ambulanti, abusivi, extracomunitari completano lo scenario. Qualcuno, in particolare, punta l'indice contro le donne, in particolare dell'est Europa, che userebbero i giardinetti di via Ruoppolo per "adescare" vecchietti e anziani in cerca di facili emozioni. "Salvate i giardinetti di via Ruoppolo": è l'appello proveniente dalle mamme e dai papà del parco. Un appello, ormai, diventato ciclico.