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Il figlio del ras dei Gionta non potrà avvicinarsi alla famiglia

Voleva duecento euro dalla madre e ha distrutto letteralmente l'abitazione di Trecase al suo rifiuto

Ancora una volta aveva aggredito la madre per avere dei soldi ma da oggi non potrà più avvicinarsi a lei e alla sua famiglia. È quanto ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata per Luigi Guarro, figlio del ras dei Gionta, Michele, ed anch'egli coinvolto in un'inchiesta per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Stavolta Guarro era accusato di estorsione semplice ai danni della madre anziana. Alla donna due giorni fa aveva “chiesto” duecento euro e, ricevendo un rifiuto, aveva letteralmente sfasciato la casa a Trecase. Così l'ennesima denuncia della 72enne che ha riportato Guarro dinanzi al tribunale oplontino.

Il magistrato ha deciso di convalidare l'arresto effettuato dai carabinieri e di applicare il divieto di avvicinamento ai membri della sua famiglia. Per lui la procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere ma il magistrato ha deciso di applicare una misura meno afflittiva come richiesto dai suoi due legali, Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo. Un episodio simile era già capitato lo scorso inverno quando “o' spicchiato”, dopo essere uscito dal carcere di Secondigliano dove era stato recluso dopo l'arresto del 21 ottobre 2014, aveva aggredito sia la madre che la nonna. Il 25enne l'ha rifatto due giorni fa mettendo a rischio l'incolumità della madre imponendo la scelta al tribunale torrese.  

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