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Sabato, 20 Aprile 2024
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Chiaiano, unica parola d'ordine: "Chiudere la discarica"

Nuova mobilitazione per i cittadini. Assemblea alla Rotonda 'Titanic' terminata con blocco del traffico. "No agli ampliamenti. Rispettare i termini di chiusura previsti per la fine del 2011"

Tornano a riunirsi i cittadini di Chiaiano, Mugnano e Marano in nome della protesta contro la discarica di Chiaiano, la tristemente nota cava del Poligono. Un’assemblea pubblica, indetta dal Comitato Civico Cambiamo Mugnano e dagli attivisti del Presidio Antidiscarica si è tenuta ieri sera presso la sede del Presidio Permanente, alla Rotonda Rosa dei Venti di Marano (più conosciuta come Titanic).

L’obiettivo da perseguire senza sosta, si ribadisce in assemblea, è quello di pretendere che per questa discarica siano rispettati i termini di chiusura stabiliti dai documenti ufficiali dell’AIA, in cui la data stabilita per la fine di ogni sversamento è il mese di dicembre del 2011. A questo proposito, decreta l’assemblea, è necessario non consentire alcun tipo di ampliamento o nuovo argine di contenimento che porterebbe inevitabilmente ad una dilatazione dei tempi di chiusura previsti. “Non sopporteremo un solo giorno in più di puzza, avvelenamento e devastazione del territorio”.

La questione di grande rilevanza, per i residenti partecipanti alla protesta, è che secondo i nuovi rilievi effettuati dalla SEPNA e poi dall’ARPAC (società che tra l’altro, secondo i cittadini, non è adeguata e/o abilitata a rilievi di tipo ingegneristico) in discarica sarebbe possibile il conferimento di altre 150mila tonnellate. Ma questi nuovi calcoli (che spostano la capienza massima della cava da 550mila a 700mila tonnellate) si reggono sull’ipotesi della costruzione di un nuovo argine di contenimento. Quello che ai cittadini sembra a tutti gli effetti un ampliamento del sito, non previsto dai progetti ufficiali riguardanti la discarica e soprattutto evidentemente inutile se effettivamente la discarica va chiusa a dicembre. Perché buttare tempo e soldi se poi non ci sarà il tempo materiale di sfruttare il nuovo argine? E’ questo che si sono domandati ieri i cittadini in assemblea, ipotizzando quindi che si vuole trovare il modo di cambiare i documenti che prevedono la chiusura del sito entro la fine di quest’anno. Un timore che non sembra affatto fantasioso, anzi del tutto legittimo. Soprattutto se si tiene presente che è in via di apertura una nuova strada, che consentirà agli autocompattatori di scaricare i rifiuti senza più passare per Via Cupa dei Cani a Marano. Un nuovo ingresso alla discarica, direttamente da Chiaiano, con una strada (che ha preso il posto di un bellissimo bosco, dando vita all’ennesimo scempio) molto più larga e che arriva fino a Cava Sposito. Tutto questo sembra assurdo a fronte di una chiusura quasi immediata della discarica.

Assemblea antidiscarica a Chiaiano, 9 settembre - Foto V. Graniero

Altro punto fondamentale di cui si è discusso è stato il famoso ‘geyser’ di percolato che a giugno esplose proprio durante una visita in discarica di una delegazione dei comitati e delle istituzioni locali. Sul gravissimo accaduto la Provincia, nonostante le ripetute richieste, non ha ancora fornito una relazione scritta che spieghi i motivi di quella fuoriuscita e di che tipo di gas si tratti. I comitati hanno comunque presentato un esposto alla Procura della Repubblica, che ha acquisito tutta la documentazione del caso e che si esprimerà, si spera presto, in merito.

La priorità immediata, si è infine stabilito in assemblea, è quella di ottenere il più presto possibile che una delegazione di comitati e istituzioni locali abbia accesso alla discarica insieme ai tecnici della Provincia, per verificare lo stato dei luogo e se ci sono stati cambiamenti recenti. Per ottenerlo rapidamente non resta che un atto simbolico di protesta, che costringa chi di dovere ad ascoltare la voce dei cittadini.

L’assemblea si sposta in massa al centro della Rotonda, bloccando la circolazione dei veicoli. Un autobus viene fermato dal blocco e messo di traverso, in modo da bloccare il traffico proveniente da Napoli e Marano. Il tutto si è svolto pacificamente, è bastato semplicemente che i manifestanti si fermassero in strada. Le forze dell’ordine non hanno tardato a contattare telefonicamente gli esponenti delle istituzioni presenti alla protesta, promettendo che l’indomani mattina (oggi n.d.r.) si sarebbe provveduto a creare un ponte con SAPNA e Provincia per ottenere rapidamente un incontro in discarica. Non si è reso quindi nemmeno necessario l’intervento ‘fisico’ delle forze dell’ordine, visto che dopo l’accordo telefonico il blocco è terminato e la circolazione è ripresa normalmente.

La protesta segna un piccolo punto, a dimostrazione del fatto che le mobilitazioni sono utili e indispensabili. Non resta che aspettare la data e poi il risultato di questo nuovo ingresso in discarica, intanto i cittadini restano vigili e allerta, stanchi di una guerra alla sopravvivenza che gli sta succhiando ogni energia vitale, ma che non sono disposti a perdere.

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