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Pozzuoli, Rifondazione Comunista: "No all'area di destra che ha sfiduciato Magliulo"

Il partito della Rifondazione Comunista pone un veto per la prossima coalizione di centrosinistra. "Nessun trasformista, nemmeno chi ha sfiduciato Magliulo"

Il posto vuoto del Sindaco a Pozzuoli, dopo le dimissioni dei tredici consiglieri (nove d'opposizione e quattro di maggioranza) mette in fibrillazione la politica locale. Ben definito l'assetto del centrosinistra che, come ha ribadito Vincenzo Figliolia, leader del Partito Democratico, “parte da Pd, Sel e Idv, restando di centrosinistra”. I tra partiti politici, che dovrebbero vedersi in questi giorni per definire l'assetto politico-programmatico della prossima campagna elettorale, si sono dichiarati pronti ad allargare la coalizione. Soddisfazione per le dimissioni anche da parte del Partito della Rifondazione Comunista che, negli ultimi sei mesi, ha arricchito notevolmente i suoi iscritti ed ha ospitato la festa del partito provinciale proprio a Pozzuoli.

«Sconfiggere le destre affaristiche è sempre una priorità – ha affermato il segretario, Emanuele Zanni – ma si teme che si prefigurino scenari di accordi elettorali che possono essere devastanti per la città di Pozzuoli». Zanni si riferisce al pettegolezzo che c'è in città: una possibile coalizione che veda centrosinistra e parte della maggioranza di Magliulo (chi ha sfiduciato il sindaco) uniti nella prossima tornata elettorale. Dicerie che Figliolia sembra aver cassato con un commento durante la conferenza stampa del centrosinistra: “Noi – aveva affermato Figliolia – restiamo il centrosinistra, chi è del Pdl resta il centrodestra”. Anche Rifondazione Comunista, quindi, pone un veto alla futura coalizione: «Vogliamo una coalizione di sinistra – dichiara il segretario – senza trasformisti, lontana dalle logiche di apparentamenti strani solo per vittorie elettorali. Noi puntiamo al governo della città, ma le aree di destra che hanno fatto cadere Magliulo cono noi non potrebbero mai stare. Il centrosinistra – prosegue Zanni – ha il dovere di fare un rinnovamento nelle pratiche politiche. La coalizione di centrosinistra, l'anno scorso, cercava di fare uno sforzo di “depurazione”, se lo sforzo sarà palesato, allora cambia tutto. Nonostante questo – conclude Zanni – dobbiamo sempre vedere le dinamiche nazionali del partito e delle future coalizioni».

Il centrodestra, intanto, resta un punto interrogativo. Da un lato, a brevee, i consiglieri dimissionari verranno cacciati dal Pdl, dall'altro l'Udc con un manifesto, ha epresso la sua contrarietà a formare il terzo polo con chi ha sfiduciato Magliulo. Da più parti, sia della ex maggioranza, sia dal presidente Luigi Cesaro, arriva l'invito per Agostino Magliulo a ricandidarsi alla guida della città.

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