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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Quarto, è “allarme pappagalli”: chiusa un’uccelleria

Chiusa un’uccelleria a Quarto in via Masullo. Sequestrati anche i volatili per evitare la psicosi per il virus letale. Proprietario denunciato a piede libero

Notificata in questi giorni la chiusura di un’uccelleria sita in Via Masullo, nella piccola cittadina flegrea. I vigili urbani, diretti dal comandante Castrese Fruttaldo, in collaborazione con i carabinieri della tenenza di Quarto, diretti dal Maresciallo Antonio Fiore, congiuntamente ai veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 2 Nord, hanno ordinato la chiusura del negozio di uccelli, con la denuncia a piede libero del proprietario.

In ottemperanza ad una precedente ordinanza sindacale di divieto elle attività di vendita al pubblico e inosservanza delle norme in materia di profilassi animale. Queste le cause che hanno portato la chiusura del piccolo esercizio commerciale. Il “virus dei pappagalli” quindi torna a far parlare di sé. Poco meno di sei mesi fa, infatti, una donna puteolana di 64 anni, Rosa De Angelis, perse la vita proprio a causa di un batterio letale trasmesso dai volatili. La signora fu portata al centro di rianimazione dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dove cercarono invano di salvarla insieme ai ricercatori del laboratorio di diagnostica biomolecolare dell’istituto zoo profilattico di Portici. Rosa giunse al nosocomio in coma. Si tratta, infatti, di una malattia molto rara, la psittacosi che provoca nei volatili, come negli uomini, una rara forma di polmonite di cui è stata colpita la donna. Prima febbre molto alta con tremori, poi polmonite e coma ed infine la morte.

«La signora – spiegò De Nicola – è un'appassionata di pappagalli e ne possedeva diversi.  Purtroppo, uno di questi era affetto dal batterio della Chlamydia psittaci, che può infettare le persone che vengono a contatto con questi uccelli, con le piume o con gli escrementi» Questa è probabilmente la principale causa della polmonite e quindi del coma. Il giorno dopo il ricovero l’uccelleria quartese dove la donna acquistò il volatile fu privata di tutti gli animali per i dovuti controlli sanitari. Con tutte le tecnologie più moderne la donna non riuscì a sopravvivere. Furono usate, difatti, dalla ventilazione artificiale con Nava (respirazione comandata dagli impulsi nervosi), alla decapneizzazione extracorporea (allontanamento dell'anidride carbonica in eccesso), alla l'ultrafiltrazione (dialisi renale prolungata e continua). Sotto sequestrosono finiti anche alcuni volatili, di nuovo, le cui feci saranno analizzate nei prossimi giorni per verificare l'eventuale presenza del virus dei pappagalli della "psittacosi", per rassicurare i cittadini ed evitare una nuova psicosi generale.

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