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Discarica Castagnaro, il comitato: "Caldoro non può tacere"

La nota ufficiale del comitato contro la discarica del Castagnaro in seguito all'approvazione della delibera provinciale contro l'individuazione di Cava Castagnaro

Il Consiglio provinciale di Napoli ha approvato all'unanimità un ordine del giorno con il quale delibera: “di ritenere inidonea la cava del Castagnaro quale sito di smaltimento di rifiuti di qualsiasi natura sia pure qualificato quale ricomposizione ambientale;

1. di richiedere conseguenzialmente al Commissario Vardè di stralciare la cava del Castagnaro dai siti da lui individuati per la ricomposizione ambientale con CER 190503;

2. di sollecitare la definizione della impiantistica alternativa proposta dai comuni dell'area flegrea quale idoneo contributo al ciclo dei rifiuti;

3. di ritenere necessaria l'apertura di un tavolo di confronto tra Provincia, Regione, Comune di Napoli e Comuni flegrei per la individuazione di soluzioni alternative e in particolare per la individuazione di una impiantisca alternativa;

4. di impegnare il Presidente della Provincia, on. Luigi Cesaro, ad assumere tutte le iniziative necessarie per dare attuazione al presente deliberato, pur nel rispetto delle prerogative che la legge assegna al Commissario straordinario per la individuazione dei siti da adibire a discarica;” e il Presidente Luigi Cesaro in seguito all'approvazione ha dichiarato che chiederà l'immediato stralcio della Cava del Castagnaro.

“Un'altra vittoria della mobilitazione popolare – si legge dalla nota del Comitato del Castagnaro – che va avanti da dicembre 2011, e delle nostre buone ragioni che hanno ormai convinto tutte quelle istituzioni che vogliono effettivamente ascoltare le popolazioni. Adesso il commissario Vardè stralci la cava del Castagnaro oppure si dimetta! Il Presidente Caldoro non può continuare a tacere! La mobilitazione popolare continua e non si fermerà fino allo stralcio della cava del Castagnaro! Abbiamo rappresentato in tutte le sedi le ragioni del nostro NO – continua la nota – ragioni supportate da solide argomentazioni tecniche e scientifiche, ragioni che hanno convinto ormai un numero incredibile di istituzioni, esponenti politici, di tutti gli schieramenti, tecnici, docenti universitari, uomini della cultura e delle professioni e migliaia e migliaia di persone che sono scese al nostro fianco per protestare contro una scelta irragionevole e sbagliata, foriera di danni per l'ambiente e la salute di migliaia di persone. È necessaria una decisione definitiva che escluda il Castagnaro. Le alternative esistono come ritiene anche la Provincia, l'ente gestore del ciclo dei rifiuti, e lo stesso presidente Cesaro: riduzione dei rifiuti a monte, una raccolta differenziata seria, che dia posti di lavoro ai tanti giovani disoccupati della zona flegrea, impiantistica alternativa. I comuni dell'area flegrea di intesa con la provincia di Napoli già stavano lavorando ad una impiantistica alternativa ma Caldoro e Vardé rimangono sordi. È necessario che su iniziativa dei sindaci di Pozzuoli e Quarto si riapra un tavolo di confronto tra Regione, Provincia, comune di Napoli e Comuni flegrei che, partendo dallo stralcio della cava del Castagnaro, realizzi un ciclo virtuoso dei rifiuti. Noi non possiamo tornare a casa! Abbiamo il dovere – conclude la nota – di difendere le future generazioni e noi stessi dai mali che porterà questo disastro!”

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