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Quattro indagati a Quarto, c'è anche un consigliere comunale

Il sindaco di Quarto stamattina ha ricevuto la visita dei Carabinieri: "Piena fiducia nella Magistratura. Se dovessi essere indagato mi dimetterei subito"

«Ho piena fiducia nella Magistratura e ribadisco, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che sono sempre a disposizione degli inquirenti per ogni indagine e chiarimento; quando nel maggio 2011 sono stato eletto Sindaco di Quarto, sapevo delle difficoltà a cui sarei andato incontro. Stamane ho ricevuto la visita dei Carabinieri che mi hanno sottoposto un decreto di perquisizione a cui ho adempito in toto; ho cortesemente fornito loro tutti i chiarimenti del caso su fatti comunque riguardanti anche la passata amministrazione: nel documento della Procura, infatti, vengono contestati atti dal 2009. Aspettiamo che le indagini seguano il loro corso anche se credo che sia necessario, per questioni di opportunità, che gli indagati facciano un passo indietro nelle loro funzioni. Sono comunque amareggiato perchè si è diffusa la voce secondo cui io sarei stato tra gli indagati, notizia falsa, priva di ogni fondamento e che fa anche capire quanto accanimento ci sia nei miei confronti. Il giorno in cui dovessi risultare indagato non esiterei un istante a dimettermi». Queste le parole del Sindaco di Quarto, Massimo Carandente Giarrusso, alla luce di quanto avvenuto in mattinata.

Quattro le persone indagate tra cui un consigliere comunale e un dirigente dell'Ufficio Tecnico, motivo per cui le forze dell'ordine hanno ritenuto opportuno perquisire, per pure scopo informativo, la stanza e gli uffici privati del primo cittadino quartese. Ai 4 indagati sono stati contestati i seguenti reati contro il codice penale: art. 110 e 416 bis perché concorrevano esternamente all’associazione camorristica denominata clan Polverino in quanto, pur non essendo stabilmente inseriti nella predetta compagine criminale, operavano sistematicamente con gli associati e specificamente con Perrone Roberto, esponente apicale della predetta consorteria camorristica e capo di detta compagine nella zona di Quarto, fornendo uno specifico e concreto contributo ai fini della conservazione e del rafforzamento della suddetta associazione camorristica soprattutto per consentire alla stessa consistenti infiltrazioni nel settore edile.

E gli artt. 110, 476 e art. 7 Legge nr. 203/91 perché, in concorso tra loro e con altri soggetti in corso di identificazione, formavano atti di contenuto falso in quanto apponevano i numeri di concessioni edilizie già rilasciate dal Comune di Quarto per determinati siti inserendoli in altre pratiche edilizie per le quali non avrebbero potuto essere rilasciati i conseguenti provvedimenti concessori, così formando nuovi titoli autorizzatori apparentemente regolari, con l’aggravante di avere posto in essere l’attività al fine di agevolare l’operatività del clan Polverino attivo in Quarto e nei Comuni limitrofi nel Comune di Quarto (NA), dall’anno 2009.

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