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Quarto, l'ex sindaco Secone contro i tatticismi della politica

L'incontro in una sala gremita di cittadini, rappresentanti di associazioni, sindacati e società civile. "Sono venute meno le condizioni politiche per poter governare con serenità e in maniera proficua"

Una sala gremita di cittadini, rappresentanti di associazioni, sindacati e società civile, quella che ieri pomeriggio ha accolto Sauro Secone, sindaco di Quarto, che ha scelto di rassegnare le sue dimissioni qualche giorno fa. Una scelta “dolorosa”, come aveva commentato durante l’incontro con la stampa dettata dal fatto che “sono venute meno le condizioni politiche per poter governare con serenità ed in maniera proficua nell’interesse comune”.

Ieri il primo cittadino ha voluto però spiegare le sue motivazioni ai suoi elettori, i cittadini quartesi, le associazioni di categoria e a chi si trovava in sala. Un incontro durato un paio d’ore, nella sala del consiglio comunale di Quarto.

Secone ha spiegato tutti i risultati raggiunti, con fatica, da quest’amministrazione, partendo dal rifacimento delle rotonde, alle nuove linee dei pullman fino ad arrivare ai singoli interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle strade cittadine. «Per fare tutto questo – afferma Secone durante il suo intervento – ci vuole serenità. Siamo pronti con il Piano Regolatore Generale (Puc, ndr). Siamo pronti ma sono due mesi che non riesco a riunire la mia maggioranza e la città non può attendere nemmeno un giorno di più. Immagino che questa – prosegue Secone – debba diventare una città dei servizi, dobbiamo dare noi uno sviluppo alla città».

Una serie di impedimenti di “tattica” politica, hanno quindi impedito il lavoro del sindaco, portandolo alle dimissioni. Alcuni consiglieri della sua stessa maggioranza, infatti, sarebbero passati all’opposizione, senza nessuna motivazione politica o di merito che giustificasse il saltimbanco. «Se i consiglieri non si parlano tra di loro – chiosa ancora Secone – niente si può fare. Stiamo utilizzando tutti gli strumenti possibili per il piano casa, per rifare la “219” perché quelle case dovevano stare in piedi solo dieci anni e ogni giorno in più che un cittadino passa in quelle strutture dev’essere una vergogna per tutti quanti».

Il sindaco dimissionario parla anche in modo ironico delle diffamazioni mosse nei suoi confronti, quelle che lo fanno (erroneamente) padrone di ville e appartamenti nel suo comune e fuori. Sembrerebbe proprio il Piano Casa, quindi, il nodo centrale dell’amministrazione Secone, che non riesce a mettere d’ accordo le varie anime della maggioranza. Tuttavia, dalla platea, forti incoraggiamenti al Sindaco, i cittadini gli chiedono di restare, le organizzazioni sindacali vogliono aiutarlo. Secone ribadisce gli impegni assunti e mette la cittadinanza di fronte agli impegni che quest’ amministrazione stava conducendo. Presenti all’incontro anche il consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Carlo Morra e il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, i quali hanno partecipato per esprimergli solidarietà e coraggio. «I giorni non servono per trattare – conclude Sauro Secone – ma per realizzare. Questa città non può perdere tempo». Un appello di buon senso, quindi, rivolto ai consiglieri che in questi giorni hanno pensato ai posizionamenti e non alla politica.

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