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Coppola: "Gli imprenditori aiutino il lavoro a Quarto"

Il Segretario cittadino della Cisl, in un'intervista esclusiva, spiega le sue idee per il rilancio del lavoro a Quarto

Il tema del lavoro, anche in queste festività natalizie, resta al centro del dibattito locale. Sono molti, infatti, i ragazzi che lavoreranno con contratti par-time nel centro commerciale Quarto Nuovo, molti i giovani che in questi giorni, nonostante le vacanze di Natale, continuano a cercare lavoro. In vista dell'anno nuovo sono anche molti i giovani che hanno intenzione di andare via, per trovare un posto migliore dove dare sfogo alle proprie capacità. Abbiamo ascoltato Alfonso Coppola, segretario della Cisl di Quarto, una piccola cittadina piena di imprenditori ma anche di fasce deboli.

Cosa chiede all'amministrazione Giarrusso per migliorare il lavoro a Quarto?
Ritengo che per questa città stracolma di imprenditoria edile si debba aprire un confronto istituzionale, dalla regione all'amministrazione comunale per analizzare quali potenzialità economiche e professionalità debbano essere destinate sul territorio per dare occupazione ai giovani. Può sembrare un motivo antico ma fare formazione mirata con una scuola di arti e mestieri dall'orologiaio al pizzaiolo, dal ciabattino al barbiere al giocattolaio, con apertura di botteghe artigiane dentro ad un polo dove possano essere costruiti alberghi e strutture ricettive per portare turismo nell'area dei nostri campi flegrei, non è un miraggio ci vuole solo coraggio e volontà. I grandi imprenditori quartesi invece di incamerare soldi dai lavori edili che sviluppano in tutta Italia e metterli in banca, ristornino una parte di quei denari, con giudizio, insieme al denaro pubblico e facciano partire un'economia dentro la propria realtà.

Cosa ne pensa dell'iniziativa volta alla solidarietà che ha fatto l'amministrazione Giarrusso?
Quarto ha una cittadinanza molto variegata, dal grande possidente che lo vedi vestito come un poveretto, al possidente che ti sfreccia con auto di grossa cilindrata, a cittadini - moltissimi immigrati dalla città di Napoli che vivono di lavoro subalterno, e poi ci sono anche i veri poveri e tanti immigrati stranieri. È su questi ultimi e per quelli che perdono il posto di lavoro ad età avanzata che questa amministrazione comunale dovrebbe indirizzare il suo sguardo per un nuovo welfare. Tutto ciò che si fa in favore dei meno abbienti è sempre positivo, si deve fare di più, ci si deve trovare intorno ad un tavolo istituzionale ed analizzare attentamente la fotografia di questa città. Bisogna farlo con serietà e coscienza di voler sanare queste disparità di condizioni economiche tra la troppa ricchezza ed il nulla.

In vista delle festività natalizie sono molti i ragazzi che stanno lavorando al centro commerciale con contratti a tempo indeterminato, per i soli mesi delle feste. Come possono difendersi, quali sono i loro diritti?
La questione dei contratti a tempo determinato o del lavoro flessibile è materia di grande discussione del sindacato con questo Governo, ad oggi questi ragazzi che parzialmente fortunati hanno avuto un opportunità di lavoro devono assumerlo come bagaglio di vita lavorativa ed attendere che queste balorde norme siano riviste e corrette. Ma devo anche sensibilizzale un dato: io provengo dai moti del "68", nei giovani oltre ad ascoltare le vostre rimostranze d'insoddisfazione non noto alcun movimento partecipativo-continuo per dirci a "noi" anziani che le cose devono realmente cambiare. Rivoluzione non significa fare terrorismo è anche un momento di rivedere il modus vivendi delle nuove generazioni e scendere in piazza per manifestare affinché ci sia nella classe politica e dirigenziale italiana un vero rinnovamento culturale e morale.

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