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Pozzuoli, parla la mamma che ha minacciato il suicidio

Pozzuoli, la mamma che ha tentato il suicidio a scuola ci racconta la sua vicenda: "Violati i diritti di mia figlia solo perché malvista da una professoressa, è stata trattata malissimo"

Quasi due ore sul tetto della scuola, minaccia di buttarsi giù. È accaduto qualche giorno fa all'istituto Virgilio di Pozzuoli, nella zona della Solfatara. Maria Cristina Coppola, la mamma della ragazzina che frequenta l'istituto, F., spostata da una sezione all'altra, calunniata secondo le parole del genitore. Una situazione che Maria Cristina definisce "esasperante", oggi ci racconta il perché di quel gesto folle ma "obbligato".

Una serie di problemi che partono dall'inizio anno scolastico. La figlia, una ragazzina di 14 anni, è ripetente nella sezione A dell'istituto, riconferma l'iscrizione a scuola col desiderio di andare in classe con la cuginetta, che però viene inserita nella sezione B. «Qui iniziano i problemi - afferma la mamma di Federica - mia figlia chiede di essere spostata nella sezione della cugina e il giorno dopo viene trasferita dalla sezione A alla sezione B. Solo che il trasferimento è anche della cugina: dalla B alla A».

In qualsiasi modo sembra che la dirigenza scolastica dell'istituto non voglia mettere insieme le due fanciulle, poco più che tredicenni. «A quel punto - continua Maria Cristina - mi sembrava giusto che mia figlia ritornasse nella sua sezione di origine, quindi la A, visto che la motivazione del cambio di classe era dovuta alla presenza della cuginetta. Mi viene detto che non è più possibile effettuare cambi, ma dal giorno 16 ad oggi i cambi effettuati sono ben sette». A questo punto la mamma non riesce a spiegarsi il perché di quest'astio verso la sua figlia, anche dopo numerose sollecitazioni. Finalmente la preside dell'Istituto, la prof.ssa R. S., manda a chiamare Maria Cristina, che, secondo la versione di quest'ultima le avrebbe confessato che la figlia Federica aveva grosse incompatibilità con una delle professoresse che avrebbe chiesto esplicitamente alla dirigenza di cambiarle sezione.

«Questo docente - continua la mamma di Federica - aveva timore che mia figlia potesse in qualche modo "disturbare" la figlia della professoressa. Dalla stessa prof. mia figlia è stata etichettata come una violenta. Io non ho mai avuto modo di pensare che mia figlia lo fosse, le è stato addebitato questo aggettivo solo perché ad agosto mia figlia Federica ebbe un battibecco su Facebook con una delle figlie della professoressa». Saputo questo, il giorno 17, Maria Cristina chiede, con lettera protocollata, che le motivazioni del trasferimento della figlia vengano messe nero su bianco dalla dirigenza. Questa risposta scritta non è mai arrivata. «Il 22 - continua la mamma di Federica - sono ritornata a scuola, anche per tranquillizzarmi. Volevo assicurarmi che mia figlia fosse trattata bene nell'istituto. Tornando a casa, però, ho avuto una telefonata dell'amica di Federica che mi allertava subito dicendomi che la stessa professoressa che non voleva mia figlia in classe stesse inveendo contro Federica chiamandola bugiarda».

A quel punto la dirigenza non poteva far altro che convocare tutte le parti in causa e si incontrano nell'istituto Preside, professoressa e mamma dell'alunna. «In quella sede sia professoressa che preside hanno negato tutto. La preside che qualche giorno prima mi aveva confessato l'opinione della professoressa su mia figlia, si è negata tutto». Già da parte della mamma di Federica ci sono degli esposti, in questi giorni Maria Cristina si recherà al Provveditorato degli studi per denunciare i comportamenti assunti dalla scuola nei confronti della figlia. «Credo che in questa storia - conclude la mamma - siano violati tutti i diritti di una 14 enne, sballotto lata da una sezione all'altra, calunniata e additata come violenta senza motivazione. Il caso di Federica diventerà una battaglia per tutti i ragazzi della scuola. Adesso la preside deve assumersi le sue responsabilità».

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