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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scuole di Pozzuoli in mobilitazione, continuano le occupazioni

La mattina laboratori didattici su temi d'attualità, nel pomeriggio assemblee e cineforum. Organizzati anche i plotoni di pulizie. All'Istituto Ettore Majorana di Monterusciello sesto giorno di stop delle attività

Catene, banchi e sedie davanti alle porte. Striscioni calati dalle finestre e studenti in mobilitazione. Sono questi gli “attori” principali delle proteste che stanno coinvolgendo l’Italia e anche la città di Pozzuoli che conta, secondo l’ultimo rapporto Istat, più di 7000 alunni delle scuole superiori. Ben otto gli istituti che accolgono migliaia di studenti ogni giorno.

Tra autogestioni, assemblee permanenti e occupazioni, gli alunni del territorio puteolano si stanno facendo sentire. L’Istituto Magistrale “Virgilio” ha occupato la struttura, lasciando però aperta segreteria amministrativa e didattica. «Vogliamo far sentire la nostra voce – ha affermato Luigi Di Razza, rappresentante degli studenti al “Virgilio” – cercheremo di continuare la protesta fino al 14». Stessa cosa all’Istituto “Pitagora” del Rione Toiano che da qualche giorno, dopo una “irruzione” notturna all’interno dell’istituto, è autogestito dagli studenti della scuola con corsi e laboratori di tutti i tipi. «Oltre alla protesta nazionale – afferma Maria Pia Viola, rappresentante dell’Uds nella scuola – abbiamo raggiunto anche dei risultati concreti per la nostra scuola. Sono venuti a riparare i termosifoni e in questi giorni chiederemo anche maggiori spiegazioni su alcuni fondi, dei quali non sappiamo la loro destinazione».

Anche l’Itis di Pozzuoli è nella stessa situazione. Previsti, in tutte le scuole, corsi ed attività didattiche la mattina e attività di svago e pulizia nel pomeriggio. Alcuni studenti stanno organizzando per le serate la proiezione di film d’interesse culturale e “concerti” con i gruppi emergenti della zona.

Situazione diversa, invece, per l’Istituto “Ettore Majorana” di Monterusciello che oggi arriva al sesto giorno di occupazione, bloccando per quasi una settimana la segreteria didattica e amministrativa e impedendo al personale docente e alla dirigenza di entrare. Si sono completamente barricati dentro, non accettano esterni, a meno che non siano di organizzazioni studentesche, e non hanno intenzione di aprire la scuola a docenti o personale amministrativo.

Occupazione delle scuole a Pozzuoli dicembre 2010

Secondo indiscrezioni, giovedì all’Istituto Majorana sospenderanno l’erogazione dell’acqua perché, a sentire gli studenti, l’ultima fattura non è stata pagata. Cancelli aperti per i soli studenti, quindi, che la mattina hanno la possibilità di frequentare i corsi organizzati dagli stessi ragazzi. Dal laboratorio sulle dipendenze patologiche, a quello sulla mafia e sulla riforma, passando per corsi di fotografia, pittura, ornamento e musica. Ieri pomeriggio “plotone di pulizie” per “lucidare” da cima a fondo tutto l’istituto.

«Dimostreremo ancora una volta – ha affermato Andrea D’Agostino, rappresentante d’istituto al Liceo – che siamo responsabili, abbiamo addirittura formulato un regolamento per l’occupazione. Nonostante ci siano dei chiari segni che questa fiducia verrà data al Governo – continua D’Agostino – noi continueremo con la protesta per manifestare il nostro dissenso. Con i corsi sul Ddl Gelmini stiamo dando dimostrazione che i giovani non sono solo quelli che non hanno voglia di fare niente, ma sappiamo anche indignarci e ribellarci quando toccano i nostri diritti ed il nostro futuro». Gli studenti del Majorana resistono e non hanno intenzione di sospendere la protesta, nonostante siano state numerose le pressioni dei professori e della Dirigenza, che ha voluto, il primo giorno, identificare due rappresentanti d’istituto tramite le forze dell’ordine. «Ci stiamo organizzando con tutte le scuole di Pozzuoli che sono in mobilitazione – ha affermato Mattia Cortese, coordinatore dell’Unione degli Studenti dell’area flegrea. Stiamo facendo sentire che anche a Pozzuoli i giovani sono indignati per questa riforma. Continueremo e ci coordineremo con tutti gli istituti per rendere la protesta ancora più forte».

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