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Studio sui bambini a rischio della Provincia di Napoli

Presentazione libro: "Crescere ai margini. Educare al cambiamento nell'emergenza sociale". Tavola rotonda: "L'educazione al cambiamento come educazione di comunità". Martedì 13 alle ore 17,00 Auditorium del Seminario Vescovile di Pozzuoli

Bambini della provincia di Napoli "oltre il rischio", bambini violati, maltrattati, abbandonati, che vivono queste dimensioni violente come esperienza quotidiana, dando per scontato che le cose non possano che essere così: questo il focus della ricerca-intervento del Progetto Integra che ha coinvolto in un progetto educativo decine di bambini di famiglie a rischio dell'area flegrea. "Crescere ai margini. Educare al cambiamento nell'emergenza sociale" è il libro di Fausta Sabatano che racconta questa esperienza e che sarà presentato martedì 13, alle ore 17, all'Auditorium del Seminario Vescovile di Pozzuoli (via Campi Flegrei, 12).

Saluti di don Fernando Carannante (Vicario Episcopale alla Carità e Direttore della Caritas Diocesana di Pozzuoli) d interventi degli educatori impegnati nel progetto. Seguirà tavola rotonda, "L'educazione al cambiamento come educazione di comunità", coordinata da Antonia Cunti (Università Parthenope) a cui parteciperanno Roberto Farnè (Università di Bologna), Giuseppe Milan (Università di Padova), Marco Guerra (LudoVico), Cesare Moreno (Maestri di Strada), Bruno Scuotto (Presidente del Gruppo Piccola Industria dell'Unione Industriali di Napoli). Conclude monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli. Modera Nello Mazzone, giornalista de "Il Mattino".

Il Progetto Integra è promosso dalla Diocesi di Pozzuoli e sostenuto con i finanziamenti provenienti dall'8 per 1000 della Caritas Italiana. Educare al cambiamento significa sollecitare bambini ed adulti a guardare la realtà attraverso nuovi filtri interpretativi, frutto anche di esperienze diversificate ed inedite, e a pensarsi in modo diverso, laddove il futuro non sia più deterministicamente connesso ad un destino familiare e territoriale, bensì progetto autonomo per il benessere e la piena realizzazione di se stessi. Il primo piano del progetto è, pertanto, l'educazione al cambiamento attraverso il lavoro educativo inteso come lavoro di relazione in cui si compie la circolarità tra i pensieri e le azioni. In questo processo risiede la qualità dell'agire educativo e, di conseguenza, la possibilità, per l'educatore, di vivere la relazione anche come una pratica autoformativa attraverso cui imparare ad educare e, per il bambino, di sperimentare un percorso per la cura di sé e degli altri.

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