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Pozzuoli, l'ordine di Magliulo: comune aperto al pubblico solo per due giorni

Un'ordinanza sindacale impone agli amministratori locali il divieto di incontrare le persone nei giorni diversi da quelli stabiliti, eccetto non siano "casi di urgente necessità"

Comune barricato. È l'impressione che avrebbe un qualsiasi cittadino dopo la lettura dell'ultima ordinanza sindacale, per la precisione la numero 38 datata 20 settembre 2011. Nell'ultima disposizione del primo cittadino Agostino Magliulo, infatti, si “mette mano” alla riorganizzazione degli ingressi rivolti al pubblico, nella sede comunale, in particolare in quella di Via Tito Livio a Toiano. L'ordinanza è esplicita: per i cittadini è stato limitato l'accesso per soli due giorni a settimana: il martedì ed il giovedì. Un provvedimento che, come si legge dall'atto del sindaco, serve a “consentire lo svolgimento delle attività degli uffici comunali nelle migliori condizioni possibili”.

L'accesso alla casa comunale, negli ultimi anni, andava in contro alle esigenze dei tanti cittadini, che approfittavano di un momento libero a lavoro, durante la mattinata, per entrare nella casa comunale, chiedere informazioni agli uffici oppure essere ricevuti dagli amministratori locali, previo, ovviamente, rilascio di un documento d'identità alla portineria. A differenza degli ultimi anni, quindi, nei restanti giorni della settimana il cittadino non potrà accedere né agli uffici né nelle stanze dei consiglieri comunali eletti. Di certo questo non è il modo migliore per avvicinare la cittadinanza a tutto quello che accade nel “palazzo” e sicuramente è meno adeguato qualora si voglia avvicinare il cittadino anche alla vita politica ed amministrativa della città. Nell'ordinanza numero 38, quindi, il primo cittadino “invita gli amministratori comunali a non fissare udienza nei giorni di divieto di accesso alla sede comunale, se non in casi di urgente e indifferibile necessità”. Ma come saranno valutati “i casi di urgente ed indifferibile necessità”?

Nel caso in cui un assessore o un consigliere comunale voglia ricevere “urgentemente” un proprio concittadino sarà comunque costretto a far pervenire presso la segreteria del sindaco gli eventuali appuntamenti fissati, almeno un giorno prima. Come se le “urgenze” si potessero prevedere. Sia tra i banchi della maggioranza, che tra quelli dell'opposizione c'è chi non ha preso bene questo provvedimento che, come dicono alcuni consiglieri, “crea soltanto barriere e ostacoli ai cittadini che vogliono avvicinarsi alla vita politica e amministrativa della città”.

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