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Grande successo per la manifestazione "Riprendiamoci le spiagge"

Sabato mattina a Miseno-Miliscola tante persone hanno partecipato all'iniziativa organizzata dal comitato Spiagge beni comuni dell'area flegrea

Si è svolta sabato 7 luglio, lungo il litorale di Miseno Miliscola, l’invasione sulle spiagge organizzata dal Comitato Spiagge Beni comuni Area Flegrea, con lo slogan Riprendiamoci le nostre spiagge! I manifestanti hanno rivendicato il libero e gratuito accesso e la libera e gratuita fruizione delle spiagge; il diritto ad avere spiagge libere, gratuite e pulite; il diritto, per chi lavora in questo settore, ad un lavoro degno e dignitoso; il diritto alla balneazione con veri e reali interventi di bonifica del territorio.  I manifestanti armati di striscioni, cartelli, slogan, tamburi, ombrelloni e teli da mare, hanno praticato “accessi collettivi” a quei lidi che spesso con prepotenza negano il libero ingresso ai bagnanti. La mobilitazione è partita con un ingresso collettivo ad un lido militare che è l’esempio lampante della cattiva gestione del litorale flegreo, proseguendo su tutto l’arenile di Miseno Miliscola.

Sono state denunciate pubblicamente alle forze dell’ordine le palesi illegalità che gli stabilimenti balneari producono a fronte dei loro profitti, come ad esempio l’occupazione di ombrelloni e lettini sulla battigia (la normativa prevede distanza 5 m dalla battigia). E’stato rilevato con il metro che lettini, ombrelloni e paletti sono mediamente posizionati ad un metro dalla battigia. I manifestanti hanno distribuito, per questa ragione, ad ogni stabilimento balneare un vademecum per una gestione corretta e virtuosa. Inoltre ai bagnanti sono stati consegnati i volantini che spiegano le motivazioni di questa protesta.

Gli  applausi e la solidarietà da parte di chi era a mare e sui lettini ha mostrato che le rivendicazioni sono sentite e condivise dall’intera collettività. In alcuni casi i gestori di stabilimenti balneari volevano impedire l’accesso collettivo ribadendo ostinatamente che il libero e gratuito ingresso è vietato. I manifestanti, sebbene pronti a sfondare con i loro corpi questa prepotenza, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, le quali (a differenza di come hanno fatto per la protesta a Posillipo) hanno dato ragione a chi rivendicava il libero ingresso stabilito per legge. Lo slogan “figur e merd” rivolto agli stabilimenti “refrattari” è rimbombato per tutto il litorale con il sorriso degli stessi bagnanti. La mobilitazione fa parte di una serie di azioni collettive che si sono svolte sul territorio nazionale come “Una spiaggia per tutti” a Napoli e “Riprendiamoci le spiagge” a Ostia e vuole inserirsi in un percorso di costruzione verso un Forum nazionale per la spiaggia bene comune, che tuteli i litorali da ulteriori provvedimenti di privatizzazione e cementificazione, espropriando la collettività di questo bene collettivo. Il comitato invita le Amministrazioni comunali e le Assemblee consiliari flegree a confrontarsi pubblicamente con il Comitato e con la popolazione sulle rivendicazioni, punti programmatici e proposte alternative avanzate attraverso mobilitazioni e momenti assembleari in modo partecipato.

“Richiediamo Consigli comunali “monotematici” sulla questione spiagge – affermano i membri del Comitato – in cui ci sia un vero e aperto confronto attraverso pratiche di democrazia partecipata, in grado di ascoltare le esigenze della popolazione e di risolvere le problematiche poste dalle mobilitazioni”. Ci saranno prossimi appuntamenti di mobilitazione, come cortei, flash mob, assemblee pubbliche e “tavoli tecnici partecipati” per la costruzione dell’altra spiaggia possibile.

La mobilitazione è sulla cresta dell’onda, e l’onda si farà sempre più grande travolgendo questa scellerata gestione dei litorali. Il Comitato si è impegnato a segnalare agli organi competenti, anche con azioni legali,  le illegalità presenti oggi sui lidi. "Bisogna invertire questi rapporti di forza che fanno prevalere le prepotenze - continuano i membri del comitato. Il Comitato auspica che alle denunce pubbliche segnalate alle forze dell’ordine, durante lo svolgimento della mobilitazione, seguano interventi e atti consequenziali. Per concludere, i simpatici slogan e cori inventati dai militanti di Bancarotta, cantati poi da tutti i bagnanti e manifestanti, diventeranno il vero tormentone dell’estate. Un tormentone che farà tremare i gestori dei lidi privati e le amministrazioni comunali e regionali che permettono e promuovono questo scempio ambientale e sociale.

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