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Bacoli chiede più spazi sociali

"In...arte povera", il comitato formatosi ad-hoc per chiedere luoghi liberamente accessibili e fruibili a tutti

Più spazi sociali!”. Questa è la rivendicazione che da anni viene portata avanti da giovani, cittadini e associazioni. Nella giornata di sabato 16 giugno il comitato “In...arte povera”, comprendente associazioni teatrali e non del territorio bacolese, ha organizzato vari flash mob per tutta la città di Bacoli. Il comitato si è organizzato con la rappresentazione di fotografie, sketch e monologhi teatrali. La questione degli spazi sociali è un cavallo di battaglia di molte realtà associative e più rappresentative della zona.

“A Bacoli, come in tutto il territorio flegreo, le strutture che potrebbero essere adibite a spazi sociali sono tantissime – si legge dal volantino - Strutture abbandonate che potrebbero essere riqualificate, destinandole a fini sociali. L’inerzia nel voler promuovere realmente forme di aggregazione, di puntare sul sapere e su un rinnovamento di tutta la classe dirigente, ci dà la spinta per una mobilitazione dal basso. A Bacoli esistono potenzialità espressive ed artistiche che non riescono a dare il meglio anche per la mancanza di spazi sociali”.

Non solo però la conquista di uno spazio fisico. Il rinnovamento parte anche dalla concezione, e quindi della gestione pensata al di fuori di vecchi canoni della politica.

“Avere la disposizione di spazi sociali non vuol dire solo aggregazione fine a sé stessa. Lo “spazio sociale” non dev’essere visto come un luogo di proprietà di singole associazioni o gruppi, bensì come luoghi aperti da utilizzare per momenti di confronto, dibattito e sensibilizzazione. Non bisogna ricadere nel chiedere uno spazio per un’associazione, da allestire a mo' di sede”. Pensieri che vengono tradotti dal comitato in punti programmatici da sottoporre alle amministrazioni.

“Pensiamo che l'esperienza sul territorio nel quale più associazioni si riuniscono per chiedere più spazi sociali, sia un’esperienza da valorizzare. Nel corso di numerosi incontri e manifestazioni pubbliche – continua il comitato “In...arte povera” - abbiamo stilato un documento con tre punti fondamentali che delineano il processo per una politica adatta agli spazi sociali. La nostra proposta è quella di: individuare luoghi da adibire a “poli della cultura”, liberamente accessibili in tutti i sensi. Spazi adeguati alle diverse attività e potenzialità dimostrate dalle associazioni sul territorio; elaborare in modo trasparente un regolamento per la fruizione gratuita degli spazi pubblici su richiesta di qualsiasi ente o associazione; aprire un confronto trasversale per favorire lo sviluppo di politiche giovanili, culturali e studentesche, anche attraverso l'attivazione del Forum e dei regolamenti già approvati dalle scorse amministrazioni comunali”.

Un'azione dal basso che trova la sua ratio nel progressivo logoramento della cultura, dello sport e della concezione sociale dei nostri tempi, in particolare in tempi di crisi: “dobbiamo essere l’impulso per un rinnovato sviluppo. Ancora una volta si è mostrata l'incapacità da parte dei nostri amministratori di comprendere quanto fosse importante investire nei saperi a più livelli (scuola, sport, aggregazione, spazi sociali, formazione) come mezzo determinante per il benessere collettivo, settori che ancora una volta vengono visti come il "di più" dei bilanci comunali, come il problema da "risolvere" e non come una materia su cui investire”.

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