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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La denuncia: "Il comune di Bacoli vuole vendere le scuole pubbliche"

Le parole del consigliere Josi Gerardo Della Ragione in seguito al dimensionamento scolastico adottato. Oggi pomeriggio assemblea cittadina, domani mozione in consiglio comunale

A Bacoli il dimensionamento scolastico fa discutere insegnanti, cittadini ed amministratori locali. Oggi per le ore 18.00, presso la scuola “Gramsci”, si terrà un'assemblea pubblica sul tema, organizzata dal consigliere comunale Josi Della Ragione che, insieme al consigliere Adele Schiavo, ha proposto un ordine del giorno monotematico per la questione scolastica che verrà discussa domani in assise. Il pericolo maggiore sarebbe quello della vendita degli istituti scolastici, solo per fare cassa. Non si spiega, infatti, perché il comune di Bacoli abbia adottato la normativa statale, che obbliga i comuni a non avere istituti con meno di mille unità. La normativa statale, però, è stata scavalcata in seguito da quella regionale, avallata anche da una sentenza della Corte di Cassazione.

La norma regionale sul dimensionamento scolastico, invece, da la possibilità ai comuni di avere istituti che contengano dalle 500 alle 900 unità, vietando di superare questo limite massimo, mentre, solo in alcuni casi di degrado e di difficoltà, il comune può scegliere anche di avere un presidio scolastico di sole 300 unità. «Non si capisce perché il comune non ha adottato la normativa regionale – afferma il giovane consigliere Della Ragione – l'obiettivo è quello di vendere istituti per fare cassa. Adottando la normativa nazionale – continua il consigliere – l'amministrazione ha fatto due istituti che superano le mille unità, quindi contro la normativa regionale, che richiamano anche in delibera (mantenendo la scuola “A. Gramsci” perchè “in territorio degradato”, ndr). In questo modo i posti di lavoro diminuiscono, tra insegnanti e personale, ma la cosa più grave è che il comune sembra aver deciso di vendere ben tre scuole».

Le tre strutture scolastiche sarebbero: la scuola materna “Guardascione”, al centro di Bacoli, quella elementare di Via Virgilio, al Fusaro, sede distaccata della “Plinio il Vecchio” e la scuola elementare distaccata della “Gramsci A.”, di Viale Olimpico a Cappella. Tutti e tre gli istituti andrebbero venduti. L'elemento paradossale è che proprio nella Gramsci a Cappella è in corso un bando di gara per tre laboratori, finanziati dalla Comunità Europea. «Non è ammissibile fare cassa vendendo le scuole – continua il consigliere Della Ragione. Il comune ha già venduto due scuole, una materna ad un privato, consigliere comunale del Pd, con un bando dove ha partecipato una sola persona, vinta con un rialzo dello 0,3%, e la sede distaccata del liceo venduta, invece, alla provincia di Napoli. Così facendo – prosegue il consigliere – l'amministrazione punta al ribasso. Meglio avere due aule vuote che studenti che, come già è accaduto, seguono le lezioni nelle palestre o nei laboratori. Dovremo puntare ad aumentare il numero degli alunni, a potenziare le nostre strutture. Non a ridurle». Proprio nel vicino comune di Monte di Procida, infatti, il sindaco Francesco Iannuzzi ha adottato la normativa regionale, per non tagliare drasticamente gli istituti. Oggi all'assemblea cittadina, verrà proposta una mozione contro l'accorpamento e la vendita delle scuole, che i consiglieri Schiavo e Della Ragione, stesso domani porteranno in consiglio comunale. Anche perché il piano di dimensionamento scolastico non è mai passato per l'assise cittadina.

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