Bacoli, cinquemila firme per allontanare la carcassa del Sassari Primo
La nave arrugginita e piena di sporcizia è ferma nello specchio acqueo antistante il Castello aragonese di Baia da trent’anni. I residenti e i bagnanti ora chiedono la rimozione attraverso una petizione
La storia infinita va avanti da trent’anni, da quando la nave Sassari Primo, meglio dire quello che ne rimane, è ferma nello specchio acqueo antistante il Castello aragonese di Baia, quasi parte integrante del magico scenario. La realtà è questa, e i residenti e i bagnanti ora dicono basta attraverso una petizione. Ben cinquemila, infatti, le firme raccolte in poche ore affinché il tratto marino sia liberato una volta per tutte dall’imbarcazione, tra l’altro pericolosamente usata da
alcuni ragazzini per tuffarsi in acqua. Bloccata nella rada di Baia dagli inizi degli anni 80, la Sassari Primo fu immatricolata a Cagliari come nave mercantile per fare la spola tra le coste campagne e la Sardegna. Poi, in seguito a vicende giudiziarie, fu pignorata e fermata per poi essere abbattuta.
E come spiegano gli habituè della zona, nonostante i vari passaggi della Capitaneria di porto, la situazione non tende affatto a cambiare.