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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Arrestato il boss Iannone, "addetto stampa" di sè stesso

Il criminale, preso dai Carabinieri, aveva nella sua abitazione ritagli di articoli di giornale che parlavano di lui e della sua latitanza

Con cura li aveva ritagliati, evidenziandone i titoli con un pennarello. Proprio come se fosse un ufficio stampa. Ma di se stesso. Una vera e propria rassegna di giornali, con titoli, pezzi e foto e' stata trovata dai carabinieri di Quarto, nel Napoletano, che hanno fatto irruzione in una villa catturando il latitante, Alessandro Iannone. Lui, 34 anni, gia' noto alle forze dell'ordine per associazione camorristica, dopo essere sfuggito la notte del 24 giugno dell'anno scorso a una mega blitz, l'operazione 'Penelope', che aveva portato all'arresto di ben 84 persone, con la cattura di diversi esponenti di spicco della cosca, era diventato il reggente del clan Longobardi-Beneduce operante a Pozzuoli e negli altri centri della zona flegrea.

Iannone non era armato ed evidentemente non si aspettava di essere scoperto dai carabinieri. Stava dormendo da solo in una villetta in via Cupa Lava. Ha cercato pero' di evitare un'altra volta l'arresto tentando la fuga in un cunicolo che lo avrebbe portato sul retro della casa. Lo stabile era stato pero' in precedenza gia' circondato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli che hanno operato con i colleghi della locale tenenza e quindi ogni tentativo di scappare era impossibile. A nulla, peraltro, e' servito a Iannone il fatto di aver fatto installare nello stabile a tre piani, con giardino, un sofisticato sistema di videosorveglianza a protezione di intrusi. Sottoposto a perquisizione e' stato trovato in possesso di 1.800 euro in contanti. Per lui il trasferimento nel penitenziario di Secondigliano. Iannone e' il trentaduesimo latitante che i carabinieri di Napoli catturano dall'inizio dell'anno.

L'operazione che porto' all'arresto di 84 persone consenti' di sgominare un'organizzazione camorristica specializzata in estorsioni e traffico di droga con accuse di tentato omicidio per diversi componenti della banda. Da un capitolo dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emersero rapporti particolarmente stretti tra il clan, le istituzioni di Pozzuoli, politici e anche rappresentanti delle forze dell'ordine. Boss e gregari finirono nella rete tesa dalla Direzione antimafia di Napoli e lanciata dai carabinieri. Sfuggi' pero' alla cattura Iannone che oggi e' stato bloccato. In questo periodo, pero', ha avuto il tempo di raccogliere e contemplare, forse quasi in un senso di auto ammirazione, tutti gli articoli che i giornali gli hanno dedicato in questo periodo. In bella evidenza uno che parlava di lui come di una primula rossa della camorra proprio come i boss latitanti che riescono a sfuggire alla caccia serrata delle forze dell'ordine. Ma la primula Iannone ha concluso la sua latitanza.(ANSA)

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