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Pozzuoli, chiuso l'Anfiteatro Flavio: problemi organizzativi

Stop alle visite tre giorni a settimana nei mesi di luglio e agosto. Di seguito la lettera integrale di Daniele Lattero, presidente Confimprenditori della Provincia di Napoli

Anfiteatro Flavio chiuso per i mesi di Luglio ed Agosto. Una decisione che viene direttamente dalla Soprintendenza. I commercianti e gli imprenditori, però, non ci stanno, e chiedono una gestione diversa. Il Presidente di Confimprenditori della Provincia di Napoli, Daniele Lattero, in una lettera aperta critica la scelta della Somprintendenza: "Una decisione che intacca operatori turistici ed attività commerciali.

"La decisione di chiudere, per motivi organizzativi, l'Anfiteatro Flavio di Pozzuoli - scrive in una nota Daniele Lattero - per i mesi di Luglio ed Agosto, è stata presa dalla soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Pompei, dottoressa Teresa Cinquantaquattro. Dopo quanto accaduto a giugno scorso, quando ad un gruppo di turisti francesi, in visita nei Campi Flegrei, fu vietato di visitare l’Anfiteatro Flavio per mancanza di personale addetto ai controlli, c’è da registrare l’ennesimo episodio di cattiva gestione del patrimonio archeologico e l'ennesimo schiaffo dato a chi nonostante la crisi economica, gli insufficienti servizi offerti, continua a scegliere di visitare questo territorio. Una chiusura che non intacca solo gli interessi degli operatori del settore turistico, ma di tutte le categorie, di tutte le imprese che possono trarre solo vantaggio dalla presenza di visitatori in città. Le attività commerciali, le attività artigianali, le attività di accoglienza si ritrovano a subire, in piena stagione turistica, l’ennesimo scelta portatrice di danno economico. Dopo l’eterna chiusura del Rione Terra  - continua Lattero - ò e dei suoi percorsi sotterranei, dopo l’abbandono ed il degrado in cui versano lo Stadio Antonino Pio ed il Macellum, c'è da registrare la chiusura dell’Anfiteatro Flavio. Siti archeologici di rilevanza mondiale, abbandonati a se stessi come se fossero i resti di una qualsiasi casa colonica. Purtroppo ancora una volta si dimostra di navigare a vista, senza alcuna capacità di programmazione. Si fanno convegni, riunioni, forum, si fa esplicito riferimento al rilancio delle imprese locali, allo sviluppo del turismo, alla sua destagionalizzazione e poi si condanna il patrimonio archeologico dell'antica Roma a rimanere chiuso dietro un cancello di ferro. Si continuano a fare scelte che mortificano quell' inespresso potenziale turistico, che può rappresentare la leva strategica per ricostruire l’immagine e l’economia della città. Colpevolmente si continua a non favorire il decollo turistico che proietterebbe la città verso quella giusta consacrazione che meritano i paesaggi e la storia di queste terre. Paradossalmente si impedisce ad una città “ a vocazione turistica ”  di rendere questa “ vocazione ” un fatto concreto. L’ennesimo episodio di cattiva gestione del patrimonio archeologico flegreo non merita di passare nel dimenticatoio o essere oggetto di tediosi e non più accettabili scambi di accuse e responsabilità. Non è più tempo di bruciare risorse, energie ed aspettative. Il governatore Stefano Caldoro, l’assessore al Turismo e ai Beni Culturali Giuseppe De Mita ed il responsabile governativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, chiariscano quale futuro è previsto per l’Anfiteatro Flavio e per gli altri siti flegrei che, è bene ricordarlo, rientrano nell’accordo di programma quadro firmato nel 2009, che prevedendo una co-gestione Regione Campania-Ministero, è volto ad individuare progetti complessivi di valorizzazione, tali da conferire un ruolo significativo agli attrattori turistici. Giusto il contrario di quanto oggi accade".

Daniele Lattero presid. Confimprenditori Provincia di Napoli

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