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Ponticelli Ponticelli / via Virginia Wolf

Rifugio La Fenice ancora una volta senz'acqua: cani e volontari allo stremo

Sospesa nuovamente l'erogazione dalla vicina caserma dei vigili del fuoco. Previsto per maggio lo sgombero. Sonia Scotto: "Stiamo facendo del nostro meglio, ma non riusciremo ad andare avanti per molto". L'intervista

A ottobre scorso l'appello era stato lanciato dal commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Nelle sue parole, l'intera situazione disastrosa che da 7 giorni andava avanti nel Rifugio per animali La Fenice di Ponticelli. "Il rifugio è privo di acqua. Gli oltre 200 cani ospiti sono allo stremo come i volontari che gratuitamente sostengono la struttura. La condotta su cui è allacciato il rifugio è dei Vigili del Fuoco che hanno stipulato anni fa un regolare accordo per la fornitura idrica. Non permetteremo che questi animali muoiano".

Rispetto a sei mesi fa, la situazione non è poi così tanto cambiata se non nel numero di giorni senza fornitura idrica. Come ci racconta Sonia Scotto, "il Rifugio è gestito dall'Ass.ne A.D.L.A. Onlus , presidente Carmela Vitale. Non riceviamo aiuti economici da nessuno, fatta eccezione per le donazioni dei nostri sostenitori che, comunque, non riescono a coprire le spese che affrontiamo mensilmente, tenendo conto che abbiamo scelto di aiutare cani in difficoltà, anziani, malati o con qualche altro problema. Questa scelta comporta sempre un maggior dispendio economico: si pensi alle medicine, alle operazioni, al cibo medicato, alle analisi di controllo."

"Non ci lamentiamo - sottolinea Sonia - ma vorremmo continuare ad operare in tranquillità, anche perché abbiamo uno sgombero imminente. L'ultima proroga scade a maggio e l'amministrazione comunale non ci ha ancora assegnato un'area alternativa".

La situazione attuale dunque: il rifugio è senz'acqua da domenica scorsa e sta facendo fronte alla pulizia dei box con le taniche e i secchi per lavare a terra. Un problema non nuovo: due le precedenti sospensioni idriche temporanee, una lunga addirittura 28 giorni. "Il Rifugio è collegato alla rete idrica della vicina Caserma dei VV.FF. poiché l'Arin si rifiutò - durante i lavori di costruzione ed ammodernamento dei box - di costruire una rete idrica apposita, trovando questa soluzione, attestata da regolare permesso firmato, meno dispendiosa. Ma la Caserma ha la rete idrica che sta cadendo a pezzi e la conduttura che porta acqua al Rifugio è definitivamente saltata costringendo i VV.FF. a chiudere l'erogazione. Sono andata a parlare di nuovo e mi è stato risposto che la conduttura che porta acqua al Rifugio non passa direttamente per la caserma ma segue un altro percorso, per cui l'ultima falla verificatasi non intacca minimamente la normale attività della caserma. A questo proposito, il Comando Generale si rifiuta di spendere soldi per ammodernare un impianto che, per loro, risulta inutile. Ho anche proposto di far intervenire un nostro idraulico ma, oltre alla trafila burocratica da dover seguire - richiesta alla Caserma poi inoltrata al Comando Generale,  sopralluogo di una loro squadra e dopo, forse, il permesso a noi - sarebbe un onere economico che non possiamo affrontare, tenendo anche conto che abbiamo lo sfratto incombente e potrebbero cacciarci da un momento all'altro. Ovviamente, tale situazione è stata immediatamente comunicata sia all'ASL veterinaria che al Comune di Napoli".

Il rifugio attualmente ospita 20 cani disabili - ricorda Sonia - tra cui alcuni incontinenti e paralizzati che vanno lavati più volte al giorno senza tener conto del rischio epidemie a cui si va incontro. "Stiamo facendo del nostro meglio ma siamo quattro persone e puliamo tutti i giorni 180 cani. Non riusciremo ad andare avanti per molto quindi se qualcuno può aiutarci in qualsiasi modo si faccia avanti".

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