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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ospedale del Mare, l'apertura dopo un'odissea lunga 12 anni

Il 15 febbraio, 12 ambulatori verranno consegnati "chiavi in mano" all'Asl Napoli 1. Si tratta del primo passo verso la fine di un percorso iniziato nel 2003 e rallentato da continui intoppi

L'apertura dell'Ospedale del Mare si avvicina. Il 15 febbraio saranno consegnati 12 ambulatori alla Asl Napoli 1 Centro, in attesa che i lavori terminino la prossima estate. In corso gli ultimi ritocchi nel cantiere, prima che poi l'Asl possa rendere i locali fruibili e funzionali per personale medico e pazienti.

La struttura di Ponticelli, dieci anni di polemiche, lavori a singhiozzo e rinvii, è quindi mai come adesso vicina a diventare il pilastro dell’assistenza sanitaria nella città metropolitana. L’accordo di programma del 2003 – tra la Regione, il comune di Napoli e la Asl Na 1 – lo voleva funzionale già cinque anni dopo.

Molte le cose non andate per il verso giusto da allora. Contratto firmato con l'Ati capeggiata da Astaldi nel 2004, lavori iniziati nel 2005, poi rallentamenti fino allo stop definitivo consumatosi tra il 2009 ed il 1 ottobre 2010. In seguito a “gravi ritardi di esecuzione e un andamento anomalo dei lavori”, già il 14 maggio 2009 l'allora governatore della Campania Antonio Bassolino nominò Ciro Verdoliva commissario ad acta per provvedere all’esecuzione delle opere in sostituzione dell’Asl Napoli 1. Un incarico, quello di Verdoliva, che è arrivato fino ad oggi.

In partenza l’intero progetto prevedeva 500 erano posti letto, diciotto sale operatorie, un centro commerciale, un centro direzionale, un parcheggio, un albergo per familiari dei degenti. In tutto quattro edifici, per un costo di 210 milioni di euro di cui 91 privati (il cosiddetto “ project financing”). I privati avrebbero avuto in concessione per 25 anni la gestione dei servizi accessori (non sanitari) della struttura.

Il contenzioso a monte dello stop ai lavori era tra l'Asl e l'Ati (alla quale era subentrata una società di Astaldi, poi una seconda Ati sempre con Astaldi in primo piano), nato per una variante introdotta da quest'ultima e mai approvata dalla prima, e per vicendevoli ritardi – nei pagamenti, ma anche nei lavori. A questo, in un panorama già abbastanza articolato, si sono aggiunte un'inchiesta nei riguardi di tecnici e funzionari della Asl Na 1, la querelle relativa alla collocazione del nosocomio all'interno della zona rossa del Vesuvio; le proteste di numerosi comitati e associazioni che, fin dal principio, hanno lamentato l'eccessiva polarizzazione in fatto di assistenza sanitaria generata da un ospedale simile.

Poi la ripartenza dei lavori che ora volgono al termine, successiva all'accordo dell'ottobre 2012. Per cui la cifra da pagare utile a portare l'opera a compimento, adesso 265 milioni, sarebbe stata corrisposta interamente da Regione, governo ed Unione europea.

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