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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tatuaggi, barbe e terrore: la camorra social dei "Barbudos"

Il giovane quanto feroce gruppo criminale cui apparteneva Raffaele Cepparulo, 24enne ucciso a Ponticelli, è l'immagine della nuova ondata malavitosa in città

L'uccisione del 24enne Raffaele Cepparulo, capo dei cosiddetti "barbudos", ne ha portato alla ribalta il giovane quanto feroce gruppo criminale d'appartenenza.
Già l'anno scorso avevano fatto parlare di sé, quando proprio Cepparulo e tre affiliati vennero arrestati prima che mettessero in atto un agguato alla Sanità. Armi e ferocia, ma non solo. I "barbudos", così soprannominati per le barbe lunghe e folte sullo stile dei miliziani dell'Isis, hanno fatto della loro estetica un marchio distintivo.

L'ANALISI – Sono i nuovi giovanissimi camorristi, la paranza dei bambini. Social, attenti al look, coperti di tatuaggi a simboleggiare dichiarazioni di fedelta o di odio, come il diffuso "Acab" (acronimo di "all cops are bastards"). "La cosa interessante – è l'analisi di Anna Maria Zaccaria, docente di Sociologia alla Federico II – è l'emulazione contaminante di modelli diversi, tutti però legati da un unico filo rosso: la violenza, appunto. Inoltre, molti dei simboli scelti da questi ragazzi rimandano ai nomi e alle figure dei capiclan". Il riferimento implicito all'Isis non è casuale. L'approccio malavitoso dei barbudos è da gangster urbani, da terroristi più che da camorristi classici. Video con proclami criminali, foto di armi o di patti di sangue, agiscono quasi del tutto alla luce del sole, con slogan del tipo "camorra per la vita" e "se capiterà la galera la faremo a testa alta".

Intanto "non ci sono solo simboli di violenza – prosegue nel commentare le foto du Cepparulo la professoressa Zaccaria – ma anche uno slip firmato Armani. Si tratta di un modello che richiama alla possibilità di un consumismo virtuoso, collegato però a un potere conquistato con la sopraffazione".

L'OMICIDIO – Cepparulo è morto per la sua fedeltà ad Antonio Genidoni, uno dei big del rione Sanità arrestato come mandante del duplice omicidio – ai danni dei Vastarella – di vico Fontanelle. Un agguato che è costato la vita anche al 19enne incensurato Ciro Colonna, probabilmente soltanto al posto sbagliato nel momento sbagliato. Cepparulo, vicino al clan Genidoni-Esposito-Spina, si era rifuggiato a Ponticelli proprio nel tentativo di sfuggire ai rivali. La faida ha come ragione del contendere, come spesso accade, la gestione delle piazze di spaccio locali: dall'inizio dell'anno i carabinieri hanno sequestrato già quasi due tonnellate di stupefacenti tra droga ed eroina.

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