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La madre si è pentita, il figlio 16enne arrestato la ripudia: “Sei un'infame”

Arrestato per spaccio, il ragazzino avrebbe potuto seguire il genitore nella località protetta in cui si trova. Ha però preferito venire condannato a 10 mesi da scontare in una comunità

"Infame". È così che ha chiamato sua madre nell'aula del tribunale che lo stava giudicando. Sedici anni appena compiuti, pochi giorni fa era stato arrestato nel rione popolare Conocal dai carabinieri: aveva addosso 20 grammi di marijuana.

Il magistrato lo ha quindi convocato in aula, sperando entrasse nel programma di protezione dei pentiti di camorra cui aveva recentemente aderito sua madre. Alla vista della donna, però, il ragazzo ha cominciato ad inveire, le ha detto “sei un'infame”, ha urlato di non considerarla più un suo genitore. Secondo il giovanissimo spacciatore, la donna “ha tradito”.

Il padre del ragazzo è in carcere per una storia di stupefacenti. Sua moglie in passato lo aveva aiutato nello spaccio, poi è divenuta collaboratrice di giustizia e da allora vive in una località protetta. Il loro ragazzo continuerà a vivere a Ponticelli. Di abbandonare la sua vita non ha voluto sentire ragioni: è stato condannato a 10 mesi, che sconterà in una comunità di recupero.

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