Pomigliano D'Arco, soppresse la scuola media Catullo e alcuni plessi del III Circolo
I democratici si battono contro la decisione dell'amministrazione comunale riguardo il ridimensionamento scolastico della città
Il Partito Democratico di Pomigliano D'Arco esprime forte disagio e grave preoccupazione in merito alla scelta dell'Amministrazione Comunale di sopprimere scuole e compiere degli accorpamenti "forzati".
"Il dimensionamento scolastico procettato dal duo Tremonti - Gelmini - si legge nel documento dei democratici - ha decretato la chiusura delle Direzioni Didattiche e delle Scuole Medie e la loro trasformazione in Istituti Comprensivi, mettendo in discussione l'autonomia delle scuole."
Sono 8 miliardi di euro, i tagli alla scuola. Con 132.000 posti di insegnanti e personale ATA in meno. Un taglio all'istruzione che ai democratici non va proprio giù. A sua volta l'Amministrazione Comunale di centro destra ha realizzato un dimensionamento scolastico che prevede la soppressione dell'autonomia della scuola media Catullo e dei plessi della scuola elementare e materna del III Circolo Didattico.
"Questa organizzazione- argomenta il Pd- non ha tenuto conto del necessario confronto con gli organi collegiali scolastici, con le organizzazioni sociali, con le famiglie pomiglianesi e con le associazioni operanti nell'ambito territoriale. E comporterà esclusivamente un impoverimento dell'offerta formativa".
L'Amministrazione comunale, secondo il partito democratico, ha adottato un dimensionamento incoerente e palesemente strano, peraltro in contrasto la normativa vigente in materia. "É indispensabile aprire un serio confronto tra le istituzioni locali, le forze politiche e tutti gli operatori della scuola al fine di poter modificare una scelta di dimensionamento ingiusta errata e che arreca solo danni alla comunità scolastica. A rimetterci saranno solo gli alunni e le loro famiglie".
Un tema caro ai democratici quello dell'istruzione. Solo poco tempo fa, erano intervenuti sul problema della carenza delle aule degli istituti superiori chiedendo l'intervento diretto della Provincia.