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Mariglianella: pericolo diossina, divieto di pascolo

Una guardia forestale:"gli animali possono mangiare solo foraggi che vengono da fuori regione. Se becchiamo qualcuno che pascola, e non accade raramente, gli facciamo una contravvenzione di tremila euro"

Da otto anni in dodici comuni del napoletano è vietato il pascolo degli animali a causa della diossina provocata dagli incendi dei rifiuti. Le ordinanze del 5 marzo 2004, emesse dai sindaci di Marigliano, Scisciano, S.Vitaliano, Brusciano, Nola, Acerra, Saviano, Mariglianella, Castello di Cisterna, Pomigliano d’Arco, Casalnuovo, S.Paolo Belisito, sono ancora in vigore ma ai cittadini non sembra interessare. Due uomini del Corpo forestale dello Stato, l’agente scelto Umberto Del Pesce e l’agente Francesco Cipolletta, del comando stazione di Marigliano hanno raccontato ad avvenire.it che la situazione è davvero molto grave.
 

"Gli animali possono mangiare solo foraggi che vengono da fuori regione. Se becchiamo qualcuno che pascola, e non accade raramente, gli facciamo una contravvenzione di tremila euro- dichiara uno dei due- Eppure qua si continua a pascolare malgrado si continui a bruciare rifiuti"

"Alcune piazzole diventano dei veri inceneritori illegali dove si brucia di tutto. Sacchi di pezze, i resti dell’industria tessile, big bag pieni di plastiche, i classici copertoni, vernici, ceneri di fonderia, e perfino centinaia di piccoli barattoli di alimenti prodotti in Spagna (olive, arachidi, ecc.), sicuramente buttati perché scaduti. La gente deve capire che la salute è importante e far pascolare le pecore in luoghi poco sicuri mette a rischio la vita di molte persone"

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