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Martedì, 23 Aprile 2024
Pomigliano Pomigliano d'arco / Via Ex Aeroporto

Arese e Pomigliano Fiat: no alla "ristrutturazione" di Marchionne

Vittorio Granillo dell'Alfa, ora Fiat, di Pomigliano: "Abbiamo imparato a difenderci da soli, ma senza unità tra le forze che si dichiarano contro questo stato delle cose ci spazzeranno via"

L’Alfa di Arese era uno dei più grandi stabilimenti italiani ed è stata completamente smantellata  dopo che nel 1988 Prodi, allora presidente dell’Iri, decise di “regalarla” alla Fiat.
 
Tutto è stato cancellato, ma  come si legge in un articolo di Napoli.com, all’interno di questa immensa area, circa 2.200.000 mq, quasi totalmente abbandonata, dove sopravvivono solo gli scheletri degli enormi capannoni che prima accoglievano 28.000 lavoratori, resiste, esiste e lotta un gruppo di operai dello Slai-cobas. All’assemblea, tenuta all’interno della fabbrica ed indetta per respingere gli ultimi licenziamenti dei pochi operai rimasti, ora della Innova service, sono intervenuti molti operai di Arese e Pomigliano. C’è voglia di non mollare e di ricordare a tutti che gli operai dell’Alfa di Arese ci sono ancora.
 
C’è bisogno – incalza Vittorio Granillo dell’Alfa, ora Fiat, di Pomigliano – di una risposta forte. Noi abbiamo imparato a difenderci da soli, ma senza unità tra le forze che si dichiarano contro questo stato delle cose ci spazzeranno via. Ora ad Arese e a Pomigliano si giocano due battaglie fondamentali. I simboli della “ristrutturazione” del signor Marchionne, fallimentare in tutti i sensi,  devono essere sconfitti.
 
La lotta dei lavoratori di Arese e di Pomigliano è un passaggio fondamentala, significa sconfiggere la logica di Monti e Marchionne, riaffermare che il lavoro è un diritto che non può essere leso da nessun principio economico o finanziario. Un nuovo punto di partenza, per una risposta all’attacco ai diritti fondamentali di tutti noi, ci viene indicato da chi non ha mai ceduto ai ricatti e alle violenze… da quel passato, tuttora presente, che è il cammino di coloro che hanno lottato per ottenere ciò che da altri è stato depredato.
 
 
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