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Fiat Pomigliano: dalle vacanze alla cassa integrazione

Al rientro dalle vacanze estive, restano a casa 2200 tra operai e impiegati addetti alla produzione del nuovo modello della Panda

Dopo il periodo di vacanza cominciato i primi di agosto, gli operai della Fiat di Pomigliano ieri sarebbero dovuti rientrare in fabbrica. Qualcosa, però, è andato storto, tanto che i cancelli dello stabilimento rimarranno chiusi fino al 3 settembre.
 
Dopo le vacanze, infatti, sono rimasti a casa 2200 tra operai e impiegati addetti alla produzione del nuovo modello della Panda. In bilico gli altri 3000 dipendenti della Fiat di Pomigliano e del suo indotto in cassa integrazione già da lungo tempo. Resta ancora più drammatica la situazione della Fiat Giambattista Vico, con operai a rischio licenziamento.
 
“In questo periodo di vacanza – riferisce un sindacalista che vuole restare nell’anonimato al mediano.it – ci sono due sentimenti contrastanti: quello dell’operaio della Fip, che nonostante la cassa integrazione temporanea è sicuro di rientrare al più presto in fabbrica, e quello dell’operaio di Fiat Giambattista Vico, che questa certezza ormai non ce l’ha più".
 
C’è stato per esempio chi, come Giuseppe Terracciano, segretario generale della Fim-Cisl di Napoli e della Campania, ha più volte invocato l’arrivo a Pomigliano della produzione di un secondo modello di vettura. Sullo sfondo la questione della produzione del vecchio modello di Panda, ancora in svolgimento nello stabilimento polacco della Fiat. 
 
 
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