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"Il jazz? Una musica popolare". Il legame tra Capossela e il Pomigliano Jazz Festival

Capossela: "Un genere unico dove tutti si sentono figli di qualcuno. In Italia poi si conoscono tutti, c'è un carattere avvolgente e si è tutti mezzi parenti"

"Trovo che il jazz sia una musica di carattere familiare, nel senso che tutti si sentono figli di qualcuno ed è uno dei pochi campi in cui c'è ancora una sorta di preoccupazione che il vecchio passi un testimone al più giovane. In Italia poi si conoscono tutti, c'è questo carattere molto avvolgente per cui è come se si fosse mezzi parenti. Anche la dimensione umana di questa tentacolarità la puoi trovare più nel jazz che in altre musiche. Più in generale, pensiamo al fatto che Thelonious Monk, Bill Evans e tanti altri sembrano dei capostipiti di qualcosa: tu vai all'origine, alla sorgente e ci trovi quello, poi da lì scende il fiume con tante diramazioni. Su di una cosa soltanto diffido, sull'ipotetico purismo perché il jazz è stato soprattutto in passato una musica popolare, si ballava e si ascoltava e comunque era presente dove c'era la gente." Queste le parole con le quali Vinicio Capossela ha spiegato il rapporto che ha con la musica jazz in un'intervista di All All About Jazz del 2003.

Ed è proprio attraverso queste parole che il Pomigliano Jazz Festival, dopo le polemiche, giustifica la scelta dell'artista per la propria kermesse. Non una scelta basata sul caso ma un'attenta analisi del personaggio.

Il concerto di Capossella è in programma per  venerdì 21 settembre 2012 alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile.
 

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