Ha un nome l'assassino di Giuseppe Santullo, l'uomo trovato morto ieri nell'atrio di un palazzo di via Cantelmo, si chiama Giovanni Raia, ha 38 anni ed è stato arrestato. Alla base del gesto omicida ci sarebbe un movente passionale.

La prova schiacciante contro Raia è stato il ritrovamento dell'arma del delitto: un coltello da caccia. L'arma è stata trovata dalla polizia in casa dell'aggressore, in una borsa contenente indumenti per bambini.

Dietro l'omicidio, una storia di infedeltà e di gelosia. Giovanni Raia ieri ha seguito la sua compagna e, in quel momento, ha scoperto che si stava vedendo con Santullo davanti al palazzo. E' lì che decide di uccidere il 55enne. Alla vista dei poliziotti, Raia ha tentato la fuga attraverso una finestra dell'appartamento situato a piano terra.

Dal sopralluogo effettuato con l'ausilio della polizia scientifica, nell'abitazione dove vivevano Raia e la donna, in uno stato di forte degrado, è stato constatato che il pavimento era stato appena lavato allo scopo di cancellare tracce di sangue. Anche il coltello era stato lavato; ritrovate scarpe macchiate di sangue. Raia ha precedenti per detenzione e spaccio di droga. Suo fratello, tempo, fa si uccise nel carcere di Poggioreale: era stato arrestato per un omicidio a scopo di rapina messo a segno nel 2002 a Napoli.

Da una prima ricostruzione della sezione omicidi della Squadra mobile, si è accertato che, seguendo la dislocazione delle tracce di sangue, la vittima era stata colpita in un cortile interno all'edificio. Successivamente si è trascinata verso l'uscita del palazzo per poi accasciarsi in prossimità di un ponteggio esterno allo stabile.