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Enzo Tortora, una strada a Fuorigrotta: ieri la cerimonia

Da "Seconda traversa Via Consalvo" a "Enzo Tortora - giornalista". L'assessore comunale alla Toponomastica Alberto Lucarelli: "Si riafferma lo Stato di diritto perché Tortora può essere inteso come l'homo civicus a tutto tondo"

Fino a due giorni fa II traversa via Consalvo. Adesso, via Enzo Tortora. A riportare simbolicamente a Napoli, precisamente nel quartiere Fuorigrotta, lo storico conduttore di "Portobello" sono stati l'assessore comunale alla Toponomastica Alberto Lucarelli, la compagna di Tortora Francesca Scopelliti, il cognato del presentatore Giampaolo Carrozza, la regista Simona Izzo e l’attore Ricky Tognazzir a lavoro su una fiction dedicata al conduttore che andrà in onda sulla Rai il prossimo autunno.

"Si riafferma lo Stato di diritto – ha detto Lucarelli – perché Tortora può essere inteso come l’homo civicus a tutto tondo. La nostra amministrazione ha voluto intitolargli una strada, proseguendo il lavoro già svolto da chi ci ha preceduti, per restituire all’uomo e al giornalista la dignità che gli fu tolta dallo Stato, nel nome della legalità".

LA VICENDA GIUDIZIARIA - Tortora fu arrestato il 17 giugno 1983 con l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico dalla Procura di Napoli in seguito alle confessioni di alcuni pentiti nell’ambito del processo alla Nco. Il 17 settembre 1985 fu condannato a dieci anni di carcere e solo il 15 settembre 1986 fu assolto con formula piena dalla Corte di Appello di Napoli. Ma due anni dopo, il 18 maggio 1988, Tortora morì per un cancro.

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