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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Terme di Agnano, dopo 117 anni riprendono gli scavi archeologici

Le ricerche sono ripartite lo scorso giugno, con l'obiettivo di una migliore comprensione delle fasi edilizie sia delle costruzione greche che di quelle romane

Archeologi al lavoro nelle terme di Agnano 117 anni dopo gli ultimi scavi. Le ultime indagini archeologiche furono pubblicate nel 1911, poi un lunghissimo periodo di silenzio, nel quale – come raccontato al Mattino dall’archeologo Marco Giglio, ricercatore dell’Università Orientale di Napoli - "I resti rinvenuti sono stati totalmente dimenticati dalla comunità scientifica".

È Giglio a dirigere gli scavi di questi giorni. Si tratta di strutture, quelle delle Terme, che hanno una storia lunga ed interessante, tra la Neapolis greca e la Puteoli romana. Nel 1898 il medico ungherese Schneer – che era proprietario dei terreni – dopo alcuni lavori per scopi industriali scoprì architetture di epoca romana, a conferma dell'antica tradizione di bagni curativi della zona.

Poi a partire dallo scorso giugno la ripresa delle ricerche, con l’obiettivo di una migliore comprensione delle fasi edilizie delle terme sia romane che greche. Ad esempio si è capito che un muro in tufo era un santuario dedicato a divinità connesse al culto delle acque salutari. Sul versante romano, invece, è stato possibile comprendere la sequenza cronologica delle terme, quindi le varie modifiche apportate nel corso dei secoli.

Una cosa, di gran fascino, pare ormai appurata. Ad Agnano esisteva un vero e proprio culto delle acque benefiche. E c'è dell'altro: si ritiene probabile che stufe ancora attive delle terme moderne siano alimentate dallo stesso sistema – e quindi facciano parte – del complesso antico.

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