Bancarotta in fiamme: "Intimidazione a chi dice no al commissariamento"
Gli attivisti che avevano fatto dell'ex banca un osservatorio sulla bonifica parlano di un "messaggio per chi porta avanti le lotte sociali". "Ancora più convinti di stare dalla parte giusta"
Bancarotta, l'ex banca dell'Italsider di Bagnoli prima occupata da attivisti e poi posta sotto sequestro dalla magistratura nell'ambito dell'inchiesta sulla mancata bonifica del quartiere flegreo, è stata data alle fiamme nella prima serata di venerdì. L'incendio doloso, secondo i ragazzi che riqualificarono la struttura per farne un osservatorio sulla bonifica, è "un messaggio a chi porta avanti le lotte sociali".
"Intimidazione". Quella la parola usata più di ogni altra. A chi ha un'idea diversa del quartiere, a "chi porta avanti le lotte sociali", a "chi si oppone al commissariamento" dell'area determinato dal decreto Sblocca Italia.
“Qualcuno sta cercando di mandarci un messaggio – affermano i movimentisti nella conferenza stampa all'indomani del rogo – ma noi lo rispediamo al mittente, sicuri che le lotte sociali non si fermano davanti a questi atti infami, ma anzi ne escono rinforzate, ancora più convinte di stare dalla parte giusta”.
Fiamme, quelle nell'ex banca, che sono "l’ultima scintilla di un fuoco che devasta quest’area da 20 anni. La politica criminale e clientelare di centro destra e centro sinistra, insieme alla magistratura, ha permesso che anche l’unico luogo bonificato, almeno socialmente, quale era Bancarotta, fosse lasciato all’incuria, senza un minimo di sorveglianza, in nome di indagini rivelatesi fortemente inconcludenti. Eppure tutti comprendono l’entità della partita che si giocherà con la riqualificazione dell’area ex-Italsider, e tutti, pm compreso, sanno anche che Bancarotta era diventata un punto di riferimento per quelli che intendevano difendere con i propri corpi il futuro di Bagnoli dall’ennesimo tentativo di speculazione”.
