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Sabato, 20 Aprile 2024
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Gioco d'azzardo vietato ai minori, la campagna di sensibilizzazione parte da Napoli

"Con regole non si gioca": è questo lo slogan attraverso cui Lottomatica, Moige e Tabaccai si sono impegnati ad informare sul divieto. Fino a domanica stand in piazza Trieste e Trento

Informare e sensibilizzare famiglie e giovani sul divieto di gioco per i minori: è lo scopo della campagna nazionale "18+ Con le regole non si gioca", partita oggi a Napoli. La città partenopea è stata scelta perché "simbolo per l'impegno e la lotta contro l'illegalità", come spiega Antonio Affinita direttore generale del Moige (movimento italiano genitori), a monte della campagna insieme a Lottomatica e Federazione Italiana Tabaccai (Fit).

Lo stand della campagna è a piazza Trieste e Trento da stamane e tornerà sabato e domenica dalle 9 alle 21: all'interno, un corso interattivo sui computer a disposizione del pubblico, con test per valutare la propria conoscenza sul tema del divieto ai minori e la presenza di comportamenti problematici nei confronti del gioco da parte dei genitori.

L'anno scorso la campagna si svolse nei centri commerciali. "Stavolta andiamo nelle piazze di 22 città italiane per aprirci ancora di più al pubblico", spiega Simone Cantagallo, direttore media comunication di Lottomatica. La campagna si inserisce in una serie di iniziative di Lottomatica volte alla "prevenzione del gioco minorile, del gioco problematico e – continua Cangagallo – sul supporto ai giocatori e ai loro familiari. Abbiamo una partership con la Fit e il Moige ma anche con associazioni di esperti e con università ed enti di ricerca".

L'aspetto relativo alla corretta informazione che devono fornire i genitori è cura del Moige, che si è impegnato ad offrir loro "gli strumenti psicopedagogici e giuridici necessari". "Noi genitori – spiega l'associazione - non possiamo essere soli a combattere il fenomeno, tutti devono fare di più". Anche i punti vendita, quindi. Da qui l'impegno della Fit: il presidente Giovanni Risso spiega che i tabaccai sono "quelli che pagano, perché le multe e perfino la chiusura del negozio colpiscono le tabaccherie. Per questo, e anche per la vendita delle sigarette, il tabaccaio deve saper distinguere l'età del cliente che ha davanti".

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