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Chiaia Chiaia / Piazza Amedeo

Violenza a Chiaia, pistola puntata contro un 17enne per rubargli la minicar

Una baby gang lo ha inseguito e minacciato con una pistola per poi distruggergli l'auto. Borrelli: "Chiaia peggio di Scampia. Questo è solo l'ultimo di una scia interminabile di atti criminali"

Un altro episodio di criminalità a Chiaia. Alle 2,30 del mattino di domenica scorsa, un 17enne alla guida di una minicar viene inseguito, poi minacciato con una pistola e costretto a scendere dalla sua auto. I rapinatori - suoi coetanei - si mettono alla guida, gliela distruggono sotto gli occhi tamponando le auto in sosta, e scappano via.

Non solo un furto, ma anche un raid vandalico. “Quella di sabato notte non è la prima rapina subita - spiega la vittima - purtroppo qualche mese fa ho consegnato il cellulare in pieno pomeriggio a due malviventi armati, sempre a Chiaia. Insomma, un po' ci sto facendo l’abitudine”. Ha descritto quanto accaduto: “Ero in auto, una minicar che uso molto di rado, e stavo raggiungendo alcuni amici prima di tornare a casa. In via Carducci ho visto due scooter fermi, in sella c’erano quattro ragazzi neanche ventenni. Uno di loro mi ha indicato e ho capito”. Continua: “Ho accelerato, ci ho provato, ho pensato di scappare. Ho cercato di raggiungere casa sperando di seminarli, invece niente”.

Racconta di non aver trovato polizia lungo la strada. “Mi circondano, uno di loro lascia lo scooter e mi punta la pistola al volto, mi arrendo. Mi trascinano fuori dall’auto”. “Quello armato sale al volante, non si accorge che c’era la retromarcia ingranata e va a sbattere contro un’auto in sosta. Poi un colpo in avanti, ancora un tamponamento. Io sto lì a guardare, senza poter fare niente”. E mentre denuncia l'accaduto ai poliziotti, l'ironia della sorte: “Ho sentito la radiomobile gracchiare, c’era la notizia di una rapina di cellulare in una zona non lontana da noi. L’identikit dei rapinatori era tale a quale al mio. Rieccoli, ma quando li acchiappano?”.

Chiaia è meno sicura di Scampia, è il quartiere più pericoloso di Napoli”, commentano i Verdi Ecologisti attraverso il loro capogruppo alla I Municipalità, Diana Pezza Borrelli. “Questo è solo l' ultimo di una scia interminabile di atti criminali simili - continua - Oramai molte famiglie fanno un coprifuoco volontario per evitare che i propri figli vengano aggrediti. Porterò la vicenda in un prossimo consiglio Municipale: oltre alla presenza costante della criminalità, di notte manca costantemente l' illuminazione in molte zone del quartiere, che diventano ancora più pericolose".

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