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"È una guardia, uccidetelo": anche la nipote del boss tra gli aggressori del poliziotto

Otto gli arrestati per la brutale aggressione di moglie e marito poliziotto sul Lungomare di Napoli

Sono otto le persone arrestate per l'aggressione, avvenuta il 26 giugno scorso, ai danni di un agente di polizia e della moglie nei pressi del Lungomare di Napoli. Vennero brutalmente pestati nel corso di una rapina ai loro danni, con i figli in auto ad assistere impotenti alla scena.

Il poliziotto aveva chiesto di passare ad alcuni motociclisti che gli bloccavano la strada. Uno di loro lo costrinse a fermare l'auto mentre gli altri picchiavano con calci, pugni, con il casco, la vettura. A quel punto uno di loro affiancò l'auto e lo minacciò con un arma nonostante questi si fosse già qualificato come poliziotto. Ne è nata una colluttazione, poi violentissimo pestaggio.

La violenza terminò soltanto quando uno dei componenti del gruppo riuscì a strappare l'orologio dal polso della vittima.

Moglie e marito poliziotto pestati davanti ai figli

Le indagini sono andate avanti per mesi. Con l'esame dei filmati delle telecamere presenti in zona, la raccolta di testimonianze, la denuncia per una lite che uno degli aggressori ha presentato per provare a tutelarsi. Tra gli arrestati due donne, una delle quali figlia di una esponente di spicco del clan Pagano e nipote di uno dei principali Scissionisti di Scampia. “È una guardia – riporta il Mattino che la donna dicesse nelle fasi più concitate dell'aggressione – uccidetelo”.

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