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Statua del Nilo, la testa della sfinge torna al suo posto dopo 60 anni

Imponente presentazione per il restauro del "Corpo di Napoli", dove è stata ricollocata la parte trafugata negli anni '50. A finanziarlo, un comitato di cittadini

C'era la folla delle grandi occasioni oggi a Spaccanapoli, per la presentazione del restauro della Statua del Nilo: la famosa testa della sfinge trafugata negli anni '50 e rinvenuta nel dicembre 2013, è stata ricollocata al proprio posto.

I lavori sono stati finanziati dal “Comitato per il Restauro della Statua del Corpo di Napoli” (questo l'altro nome con cui l'opera è conosciuta) attraverso 2mila e 200 donazioni. Provenienti da cittadini, ma anche “di turisti e viaggiatori”, come spiegato dall'avvocato Carmine Masucci, presidente del Comitato e amministratore della vicina Cappella Sansevero. Hanno contribuito anche numerosi esercizi commerciali.

“Possiamo finalmente affermare con orgoglio che 'abbiamo messo la testa a posto'”, scherza l'avvocato. Alla presentazione hanno partecipato anche Teresa Elena Cinquantaquattro, soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune, ed il capitano Carmine Elefante del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale.

Con loro, gli studenti della Confalonieri, la fanfara del X reggimento carabinieri Campania, ma anche Marcello Colasurdo, Luigi Necco, NarteA e Lello Esposito.

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