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“Finiremo in mano agli strozzini": commercianti in piazza contro la Tares

La protesta, avvenuta stamattina a piazza Dante, è stata coordinata da Cobas Imprese. "Il comparto è in ginocchio", spiega il presidente Giuseppe Graziani, "chiediamo un incontro con de Magistris"

Decine di commercianti, stamane, si sono riuniti in piazza Dante per protestare contro la Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Cobas Imprese lancia l'allarme: “Con la nuova tassa unica Tares triplicherebbero gli importi versati da parte dei commercianti e dei piccoli imprenditori, che sarebbero a rischio chiusura e in molti casi di strozzinaggio”.

L'associazione di categoria chiede un incontro immediato col sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al fine di affrontare congiuntamente la situazione. “L'aumento della Tares, anche del 300 per cento, ha messo in ginocchio il comparto commerciale e imprenditoriale della città – spiega Giuseppe Graziani, presidente di Cobas Imprese – Negli ultimi anni siamo stati vessati prima da Equitalia e oggi dalla Tares. Sono centinaia i negozi che chiudono perché non possono fare fronte al 67 per cento di pressione fiscale”.

Molti esercenti in piazza a manifestare hanno portato con sé gli avvisi di pagamento. Cifre salatissime, come testimonia il titolare di una piccola pescheria: “Il negozio era dei miei nonni – spiega – noi produciamo rifiuti speciali e pagavamo 360 euro l'anno. Ora ne devo pagare 1.624, non so che fare, sono la terza generazione di commercianti e forse chiuderò”. Gli fa eco il titolare di un ortofrutta: “I nostri rifiuti sono compost, è l'Asìa che non funziona, noi siamo precisi. Poi una mattina mi dicono che invece di pagare 1.106 euro all'anno ne dovrò pagare 2.910, praticamente il 300 per cento in più”.

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