Mugugni e malumori tra gli abitanti della collina, circa 120mila residenti che popolano i quartieri del Vomero e dell'Arenella, a ragione del fatto che oggi, come già accaduto in passato, i cancelli d'acceso al parco Mascagna, già giardini di via Ruoppolo, sono rimasti di nuovo chiusi nel mentre, a un tiro di schiooppo, il parco della Floridiana risultava aperto ai visitatori, seppure, dal 1° luglio scorso,con orario limitato, fino alle 16:30,
Il parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto nell’area collinare del capoluogo partenopeo, al confine dei quartieri del Vomero e dell'Arenella, uno dei pochi spazi verdi a disposizione dei residenti, continua a versare in uno stato di degrado e di abbandono
Il parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto nell’area collinare del capoluogo partenopeo, al confine dei quartieri Vomero e Arenella, uno dei pochi spazi verdi a disposizione dei residenti, continua a versare in uno stato di abbandono
Mugugni e malumori tra gli abitanti della collina, circa 120mila residenti che popolano i quartieri del Vomero e dell'Arenella, costituendo la municipalità 5, a ragione del fatto che ancora una volta nella mattinata odierna, come peraltro già accaduto in passato, i cancelli d'acceso al parco Mascagna, già giardini di via Ruoppolo, nonostante la bella giornata di sole, con temperature quasi primaverili, sono rimasti chiusi.
Osservando le condizioni nelle quali versano i parchi e le aree a verde comunali, e non da oggi, viene da domandarsi con quali risorse il Comune di Napoli potrebbe intervenire, visto che occorrono centinaia di migliaia di euro per risanare la villa Floridiana e riaprire tutte le aree inaccessibili, da tempo segnalate con inferriate e transenne. E con quale personale verrebbe poi attuata la vigilanza, la pulizia e la manutenzione ordinaria, la qual cosa comporterebbe costi di notevole entità, visto che occorrono almeno 18 persone divise su due turni, così come avveniva un tempo
Nel giorno della memoria, oltre a mettere in campo nuove iniziative, sarebbe il caso di onorare quelle già poste in essere negli anni scorsi. Mi riferisco, in particolare, al roseto ed alla targa che vennero collocati dall’amministrazione comunale partenopea nel novembre 2007 nel parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, in occasione del settantesimo anniversario della nascita di Sergio De Simone, l’unico bambino italiano dei 20 che furono uccisi nella scuola di Bullenhuser Damm, nato a Napoli, nel quartiere Vomero, il 29 novembre 1937
Diverse aiuole sono ridotte a campi in terra battuta, brulle, senza un filo d’erba e senza piante e fiori che le abbelliscano. Alcune delle giostrine per i bambini, installate tempo addietro sul prato sintetico, sono rotte e recintate. A secco anche la fontana installata sullo stesso prato
Mugugni e malumori tra gli abitanti della collina, circa 120mila residenti che popolano i quartieri del Vomero e dell'Arenella, assemblati nella municipalità 5, a ragione del fatto che da due giorni, a partire da ieri, i cancelli d'acceso al parco Mascagna, già giardini di via Ruoppolo, sono di nuovo chiusi
Ritengo che la preoccupazione per il crescente malcontento a causa del procrastinarsi della chiusura del parco Mascagna, l'area a verde attrezzato posta a confine dei quartieri collinari del Vomero e dell'Arenella, chiusura avvenuta nel lontano 13 agosto dell'anno scorso, dopo la caduta di un ramo di cedro, con l'indizione di una nuova manifestazione di protesta, attraverso un sit-in che si sarebbe svolto domani, abbia giocato un ruolo importante per convincere l'amministrazione comunale a riaprire finalmente stamani i cancelli, consentendo l'accesso agli abituali fruitori, dopo oltre otto mesi, per l'esattezza ben 250 giorni dall'evento succitato
Tante le alberature tagliate e non sostituite, con alcuni ceppi trasformati in una sorta di sedile. Prati brulli e con tante chiazze prive del manto erboso. Ancora ignoti i motivi che hanno determinato il taglio di tanti alberi in un parco che ha un'estensione di poco più di un ettaro. Indaghino gli uffici competenti
Alla luce degli ulteriori ritardi annunciati e delle condizioni nelle quali attualmente versa il parco, ancora una volta s'invitano gli organi preposti a fare chiarezza, attraverso le opportune indagini, sulla vicenda che presenta numerosi punti oscuri, a partire dal notevole tempo impiegato per la messa in sicurezza delle alberature, dal momento che il 13 aprile prossimo saranno decorsi ben otto mesi dalla chiusura al pubblico del polmone di verde pubblico, ma anche sui motivi che hanno portato all'abbattimento di tante essenze arboree, peraltro allo stato non ancora sostituite
L'importo complessivo impegnato, che sarà corrisposto alla ditta che ha avuto assegnati i lavori, che è la stessa che nei mesi scorsi ha effettuato anche le verifiche, risulta essere di € 19.990,00, oltre Iva al 22%. La durata del'intervento è fissata in 40 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data di avvio del'esecuzione del servizio, in seguito ad emissione a ordinativo del Responsabile unico del procedimento
I lavori da realizzare consistono, da quanto si legge nell'avviso, nell'immediato abbattimento di tre soggetti arborei con la loro sostituzione, nell'approfondimento strumentale per la verifica della tenuta radicale di altre cinque alberature e in interventi alboculturali sui restanti soggetti arborei indagati con interventi sia di tipo ordinario, quali rimozione di ramificazioni instabili, rimonda del secco e spignatura che straordinario, quali rigenerazione radicale con palo iniettore, consolidamenti branche mediante l'applicazione di tiranti dinamici
Chiesta l'apertura di un'indagine per fare luce sui motivi dei notevoli ritardi che stanno caratterizzando la messa in sicurezza delle alberature del parco
Chiesta l'apertura di un'indagine per chiarire i motivi dei notevoli quanto ingiustificati ritardi che stanno caratterizzando la messa in sicurezza delle alberature
Comparso in queste ore sul cancello d'ingresso sbarrato, posto in via Pacio Bertini, un cartello sul quale si legge: "Questo giardino malamente tenuto chiuso per un tempo vergognosamente lungo è PATRIMONIO DELL'UMANITÀ stupida, infingarda, gretta e pretestuosa e MONUMENTO NAZIONALE al degrado dell'amministrazione pubblica", aggiungendo in calce: "...quando i cittadini sono proprio stufi di non poter aver fiducia nelle istituzioni..."
Dopo la petizione on-line sulla riapertura del Parco Mascagna, che ha già raccolto oltre 400 firme, al sito https://www.change.org/p/comune-di-napoli-basta-con-i-ritardi-riaprite-in-sicurezza-il-parco-mascagna-chiuso-da-quasi-due-mesi , scatta la protesta per i gravi quanto ingiustificati ritardi che, a distanza di oltre cinque mesi dalla chiusura del parco, avvenuta il 13 agosto scorso, a seguito dell'improvviso schianto di un grosso ramo di un cedro, non hanno ancora consentito di restituire ai numerosi fruitori il polmone di verde pubblico attrezzato posto al confine tra i quartieri del Vomero e dell'Arenella.
Il 16 novembre scorso, dopo oltre tre mesi, quindi già con grave quanto inaccettabile ritardo, e solo dopo le numerose proteste di cittadini, comitati e associazioni, sono iniziati finalmente i lavori di messa in sicurezza, anche con l'abbattimento di alcuni alberature. Da allora sono trascorsi quasi due mesi è ancora non è stata comunicata alcuna data ufficiale per la riapertura al pubblico del parco, data che, peraltro, non era presente neppure sull'avviso che annunciava l'inizio dei lavori
Il 16 novembre scorso, dopo oltre tre mesi, quindi già con grave quanto inaccettabile ritardo, e solo dopo le numerose proteste di cittadini, comitati e associazioni, sono iniziati finalmente i lavori di messa in sicurezza, anche con l'abbattimento di alcuni alberature. Da allora sono trascorsi altri quasi due mesi è ancora non è stata comunicata alcuna data ufficiale per la riapertura al pubblico del parco, data che, peraltro, non era presente neppure sull'avviso che annunciava l'inizio dei lavori
Il 16 novembre scorso, dopo oltre tre mesi, quindi già con grave quanto inaccettabile ritardo, e solo dopo le numerose proteste di cittadini, comitati e associazioni, sono iniziati finalmente i lavori di messa in sicurezza, anche con l'abbattimento di alcuni alberature. Da allora è trascorso quasi un mese è ancora non è stata comunicata alcuna data ufficiale per la riapertura al pubblico del parco, data che, peraltro, non era presente neppure sull'avviso che annunciava l'inizio dei lavori
Il 16 novembre scorso, dopo oltre tre mesi, quindi già con grave quanto inaccettabile ritardo, e solo dopo le numerose proteste di cittadini, comitati e associazioni, sono iniziati finalmente i lavori di messa in sicurezza, anche con l'abbattimento di alcuni alberature. Da allora sono passate quasi tre settimane è ancora non è stata comunicata alcuna data ufficiale per la riapertura al pubblico del parco, data che, in verità, non era presente neppure sull'avviso che annunciava l'inizio dei lavori
Nell'avviso affisso sui cancelli, si precisa la sola data d'inizio dei lavori, fissata per il 16 novembre scorso, laddove, però, nessuna indicazione viene data per la loro fine, con la sola vaga dizione che i lavori per la messa in sicurezza delle alberature sono finalizzati alla successiva riapertura del parco