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Calcio da tavolo e passione rétro nel primo 'Open città di Mugnano' dedicato al Petisso

Ventiquattro tra i migliori giocatori al mondo si sono sfidati nella palestra della scuola Illuminato-Cirino. A dare il via alle sfide è stato Giuseppe Bruscolotti, recordman di presenze con il Napoli

Ha fatto conoscere decine di appassionati di Subbuteo (o meglio, di calcio da tavolo) provenienti da tutta Italia il primo 'Open città di Mugnano' dedicato alla memoria di Bruno Pesaola, il leggendario allenatore e calciatore del Napoli tra gli anni '50 e gli anni '80. Nella palestra della scuola 'Illuminato-Cirino' di Mugnano si sono ritrovati ventiquattro tra i migliori giocatori in circolazione. Fra questi il più volte campione del mondo Massimo Bolognino, napoletano, e il fuoriclasse spagnolo Juan Noguera. Tra ieri e oggi decine di sfide tra giocatori di tutte le età. A dare il via alle gare domenicali è stato Giuseppe Bruscolotti, Pal 'e fierro, recordman di presenze con la maglia del Napoli. A lui è stato dedicato anche un trofeo messo in palio durante gli Open, il titolo 'Pal 'e fierro', appunto, consegnato alla migliore difesa degli Open.

Subbuteo e passione rétro nel primo 'Open città di Mugnano' dedicato al Petisso (foto schiavon/graniero)



Il torneo - patrocinato dal Comune di Mugnano - è stato organizzato dalla A.S.D Table Soccer Napoli Fighters, una delle migliori squadre nazionali (compete in serie A), con la collaborazione dell'Associazione culturale Moviarte presieduta da Francesco Caruso e Viviana Graniero. Il presidente della Napoli Fighters, Michele Ferrucci, spiega: "Abbiamo organizzato due aree di gioco, uno per il calcio da tavolo e un altro per 'materiali tradizionali', utilizzando cioè le vecchie basi, i portieri in plastica e il panno verde storico. Le nuove basi rendono i gesti tecnici più semplici ma qui c'è anche spazio per i nostalgici, affascinati dal gioco com'era un tempo. Abbiamo scelto di dedicare il toreno al Petisso perché siamo tutti grandi tifosi del Napoli, e Pesaola è un emblema napoletano del calcio di altri tempi". Il presidente dell'Associazione Moviarte, Francesco Caruso, è anche un tesserato della Napoli Fighters: "Ci organizziamo tra di noi, qualcuno porta il monitor, altri il mixer. Ciononostante l'aspetto generale è molto professionale, e i giocatori che vengono da tutta Italia si sentono accolti. Le persone trovano immediati punti di contatto, oltre al gioco siamo accomunati da una passione per il collezionismo quasi maniacale", spiega sorridendo e indicando un giocatore che indossa una maglia con il codice che identifica la squadra Subbuteo dell'Avellino.

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