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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Yanina: "Porterò per sempre Napoli nel cuore"

La fidanzata del Pocho Lavezzi parla al Corriere del Mezzogiorno del suo rapporto con la città partenopea

Yanina Screpante, compagna del Pocho Lavezzi, ha rilasciato una lunga intervista a Monica Scozzafava del Corriere del Mezzogiorno. Ecco quanto evidenzia Napoli Today:

Yanina, la sua vita non è più a Napoli.

«Lo so, ma questo era l’ambiente ideale per me. Adoro il caldo, mi piacciono questi colori. Ascolto il rumore del mare. Napoli mi resterà nel cuore e ci tornerò».

Eppure, molti tifosi pensano di lei il contrario: avrebbe convinto Lavezzi ad andar via di qui.

«Rispetto troppo il Pocho per poter soltanto pensare di condizionare le sue scelte di lavoro. E’ il mio fidanzato e l’avrei seguito ovunque. Certo, fosse stato in Russia, non avrei proprio gradito. Troppo freddo, laggiù, ma avrei condiviso la sua decisione. Mi è dispiaciuto sentire certe voci, ma poi ho capito che bisogna dare ascolto a chi sa le cose e non a chi le inventa».

Tutto nacque da quel tweet postato da lei dopo la rapina che subì a Posillipo. Scrisse: Napoli città di merda, ricorda?

«Sì, certo ma l’ho detto tante volte: fu lo sfogo di un momento di rabbia. Avrei detto lo stesso anche della mia Buenos Aires se mi fosse successo lì. Di Parigi, di Londra, di qualsiasi altro posto d’Italia. Fu un modo per scagliarmi contro chi mi aveva rapinata e non verso la città dove ho tanti amici, conosco persone che mi vogliono bene. Infatti, quel tweet, lo tolsi subito».

I tifosi, all’epoca, la perdonarono subito. Salvo poi attaccarla di nuovo quando Lavezzi ha deciso di lasciare Napoli.

«Infatti, allora cos’era quella comprensione? Una finta comprensione, se poi dopo qualche mese hanno ricominciato su Twitter e su Facebook».

Già, cos’era?

«Il fatto è che ora mi mandano commenti non proprio carini. Qualcuno ancora insiste. Ma adesso non ci bado più. Ci sono cose più importanti a cui pensare. Sia io che il Pocho resteremo legati a questa città e in tantissimi lo sanno ».

Resterete legati ad una città che però ha limitato la vostra libertà, per vostra stessa ammissione.

«Sono cose diverse. Rispetto al Pocho ho avuto la possibilità di viverla di più. Di andare in giro, visitare palazzi e monumenti, di andare al supermercato e anche in palestra. Lui no. Ha trascorso l’ultimo anno quasi sempre in casa. L’affetto è bello, ma per un ragazzo non poter fare una passeggiata senza essere assediato da fotografi è un grande limite. Lì a Parigi questo non accade, forse perchè la mentalità è diversa».

Napoli è una città che le è piaciuta, dunque. Ma oltre al sole, al mare cosa ha apprezzato?

«La storia, l’arte, la tradizione. Ho visitato Palazzo Reale, ho ammirato la bellezza architettonica dei palazzi di piazza dei Martiri e di piazza Vittoria. Sono rimasta incantata la prima volta che ho visto piazza del Plebiscito. Ricordo, era di sera. Alcuni amici mi fecero anche fare il giochino di camminare bendata tra i due cavalli. Anch’io, come tanti, non riuscii a tirar dritto. Mi sono divertita a visitare la strada dei pastori a San Gregorio Armeno. Poi sono andata in Costiera, bellissima. Ho visitato Caserta, ho visto Capri. Ripeto, questo è un posto davvero affascinante e non solo dal punto di vista delle bellezze naturali».

Come immagina il suo futuro?

«Non guardo mai troppo avanti, mi piace vivere alla giornata. Ma se proprio devo pensarci mi immagino in Argentina con la mia famiglia. Mio marito, i miei figli. Sono tradizionalista e molto legata ai valori, alle cose semplici».

Col Pocho in Argentina, e il calcio?

«Ma è un futuro ancora lontano. Quando il Pocho smetterà di giocare, anche lui avrà voglia di tornare nella sua terra, la nostra terra».

Essere la compagna di un calciatore per molte ragazze come lei è un’ambizione.

«Io mi sento soprattutto Yanina Screpante con una mia personalità una mia autonomia. Da piccola ho sempre lavorato, alla mia famiglia non ho mai chiesto pesos. E così sarà sempre. Posso dire invece che non ho molte possibilità di stare col mio fidanzato come tutte le altre ragazze normali. L’anno scorso, praticamente non l’ho quasi mai visto. Tra campionato, Champions, ritiri anticipati, non abbiamo avuto molto tempo. Anche adesso, io sono qui ad occuparmi del trasloco mentre lui è impegnato a Parigi. Cerco di rendermi utile e di evitare di dargli incombenze».

Circa il lavoro che svolgerà a Parigi, sempre i maligni pensano che ambisse a fare la modella nei salotti francesi.

«Sì, ho sentito anche questo. Ma non faccio più la modella, potrei sfilare per qualche evento, una situazione particolare. Nulla più; non mi interessa, altrimenti avrei continuato. La gente parla, ama parlare di quello che non sa. Ignoro queste persone».

E allora di cosa le piacerebbe occuparsi?

«Mi manca un anno solo per terminare gli studi in Architettura. Facevo corsi per architettura di interni, mi piacerebbe occuparmi di questo. Magari a Parigi potrò avere questa opportunità».

Cosa le lascia Napoli?

«Una grande sensazione di allegria, emozioni importanti che ho vissuto qui. Lascio il ricordo di gente meravigliosa che mi ha accolta bene».

E la rapina, ricordo sbiadito?

«No, ma sono abituata a guardare avanti. E’ stato uno spiacevolissimo episodio. E’ capitato a me, ma anche a tantissime altre persone. Fidanzate di calciatori e non solo. E, ripeto, poteva accadere da qualsiasi parte. Sono nata a Buenos Aires, so che significa vivere in posti insicuri. Nonmi sono cercerto scandalizzata. Arrabbiata in quel momento sì, spaventata sì. Ma se ne è parlato veramente tanto».

Partirà per Parigi tra qualche giorno, pensa di tornare a Napoli col Pocho anche solo per un fine settimana?

«Mi auguro proprio di sì, anche lui vorrà tornare a rivedere gli amici, i compagni che non ha avuto il tempo di salutare per bene. Napoli resterà nel nostro cuore».

 

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