Diritti tv Serie A, determinante il voto del Napoli: Sky esclusa
Inutile il rilancio dell'emittente Usa, che provava ad aggiudicarsi il lotto più "povero" di partite. Quello più importante è già andato a Dazn. Adesso tornano in gara anche Mediaset e Amazon
Prosegue la sofferta trattativa sui diritti televisivi della Serie A per i prossimi tre anni. Il Napoli è stato determinante tra i club che hanno bocciato la proposta di Sky: per l'approvazione servivano 14 sì, ne sono arrivati solo 13. All'appello hanno risposto no – oltre al club di De Laurentiis – anche Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio e Verona.
Eppure l'emittente del gruppo Usa Comcast aveva migliorato la sua offerta, passando da 70 a 87,5 milioni annui. Una cifra comunque non ritenuta sufficiente dalla Lega Serie A che stima il valore del pacchetto in gara tra i 110 e i 120 milioni l'anno.
Entro le prossime due settimane sarà avviata una nuova procedura per l'assegnazione dei diritti rimasti invenduti, ovvero quelli per l'anticipo del sabato sera, per la partita di domenica delle 12.30 e per il 'monday night'. Allo stato delle cose potrebbero rientrare in corsa anche Mediaset (che si è aggiudicata la Champions) e Amazon, con Sky clamorosamente fuori dopo anni.
Al momento Dazn si è aggiudicata i pacchetti 1 e 3 (cioè 7 partite in esclusiva e 3 in co-esclusiva) a 840 milioni a stagione. Un colpo importante e costoso quello dello scorso venerdì per la piattaforma online del gruppo Acces Industry (del miliardario Len Blavatnik), messo a segno con 16 sì dei club di A in una convergenza che mancava da anni (contrarie Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo). Dazn Trasmetterà da agosto prossimo 266 partite in esclusiva e 114 partite in co-esclusiva all'anno, il più grande pacchetto di diritti sportivi mai assegnato a una piattaforma streaming.