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Consegnato a Napoli il Premio Bearzot 2023 a Luciano Spalletti | FOTO

Il tecnico azzurro ha ritirato l'ambito riconoscimento nel corso della cerimonia di consegna presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino

Luciano Spalletti è il vincitore della XII edizione del Premio "Enzo Bearzot", riconoscimento promosso dall’Unione Sportiva ACLI in collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il tecnico del Napoli succede nell'albo d'oro a Roberto De Zerbi. E' la terza volta che un allenatore azzurro in carica si aggiudica l'ambito riconoscimento: nel 2012 era già toccato, infatti, a Walter Mazzarri e nel 2017 a Maurizio Sarri. 

Il condottiero della squadra partenopea ha ritirato il riconoscimento quest'oggi nel corso della cerimonia di consegna presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino. Undici anni fa l'atteso appuntamento si era già tenuto in città, a Castel dell'Ovo

La motivazione del premio a Luciano Spalletti

"Convinto assertore del valore del gruppo nel raggiungimento dei risultati e allo stesso tempo tecnico capace di esaltare le qualità dei singoli, come dimostra anche questa  splendida e per certi versi inaspettata stagione del suo Napoli, Luciano Spalletti da molti anni e su molte piazze calcistiche riesce a coniugare bel gioco e vittorie. Virtù, questa, che lo accomuna ad Enzo Bearzot, come pure l’attitudine all’insegnamento: in campo, dove questa capacità didattica innesca spesso prestazioni scintillanti delle sue squadre,  e fuori. Certe sue recenti “lezioni” a piccoli fan partenopei che avevano marinato la scuola per andare a seguire gli allenamenti del Napoli infatti sarebbero piaciute tanto al ct del mondiale ’82 ed hanno esaltato sul web migliaia di tifosi, pardon, genitori, riaffermando il valore educativo dello sport anche quando è vissuto al massimo livello”. Queste le motivazioni per le quali la giuria ha deciso di premiare Luciano Spalletti. 

Premio Bearzot 2023, la cerimonia di consegna - foto M.Parisi/NapoliToday

Gli altri premiati

Altri riconoscimenti sono stati consegnati anche a Nicola Pietrangeli alla carriera e come miglior arbitro dell'anno a Daniele Doveri, assente per impegni. Il premio per il fischietto toscano è stato ritirato dal direttore di gara internazionale della Sezione AIA di Napoli Fabio Maresca. 

La leggenda della racchetta Nicola Pietrangeli, in occasione della premiazione, ha svelato alcuni retroscena: "Napoli è un po' nel mio destino perchè è proprio qui che sono venuto per la mia prima trasferta tennistica". Poi un elogio alla squadra di Spalletti: "Io mi ero un po' disinteressato al calcio, nonostante fossi un po' laziale. Questo Napoli, però, mi piace molto, mi da l'impressione che i calciatori si divertano". 

Tanti i presenti alla cerimonia di premiazione

Alla cerimonia di premiazione condotta dal giornalista Jacopo Volpi e in onda questa sera sulla Rai, hanno preso parte, tra gli altri, anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, il commissario della Lega Nazionale Dilettanti ed ex presidente della Figc Giancarlo Abete, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, gli ex calciatori azzurri Eraldo Pecci e Sebino Nela, e Cinzia Bearzot, figlia del commissario tecnico dell'Italia campione del Mondo 1982. 

Ad inizio cerimonia il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha parlato dal palco per un saluto istituzionale, rilasciando alcune dichiarazioni sulla giornata di sport vissuta dalla città per il ritorno della Nazionale dopo 10 anni: "Napoli ieri ha dimostrato come il calcio rappresenti ancora un grande fattore di aggregazione. Basti pensare alle tante famiglie che si sono viste ieri sera allo stadio e alla partita dei tifosi inglesi in piazza Municipio con i ragazzi napoletani". 

Le parole di Spalletti e De Laurentiis

"Quando sono arrivato a Napoli c'era indifferenza da parte dei tifosi per la squadra. C'era bisogno di ricompattarsi. Ho deciso di vivere a Castel Volturno perché Napoli è talmente bella che non si può guardare. Diventano a tutti gli occhi azzurri ora a guardarla. I calciatori devono essere bravi, rischiano un po' di farsi trascinare dall'euforia dei risultati fatti. Ma ogni volta che faccio questo discorso, mi accorgo che sono fatti di una pasta diversa.Quello che è il calcio a Napoli lo si percepisce anche stando da fuori. Qui sono tutti appassionati per il calcio e per questi colori. E lo si percepisce se qualcuno gira in città in questi giorni. Questo, però, è ancora il tempo del lavoro. Questo è il patto che abbiamo fatto con la squadra. Poi si vedrà se festeggeremo o no". Così Luciano Spalletti ha parlato del momento magico che sta vivendo il Napoli dal palco della cerimonia di premiazione del Premio Bearzot.

Il tecnico azzurro ha parlato anche del doppio confronto in Champions League contro il Milan: "La Champions è una cosa che va vissuta totalmente, non vediamo l'ora di affrontarla. Queste partite qui sono di una bellezza incredibile. Penso sia fondamentale capire che non si porta dentro il passato in queste partite. Si riparte da zero in queste occasioni, non possiamo portare neanche il minimo vantaggio che abbiamo in campionato".

Prima di Spalletti a parlare era stato il presidente Aurelio De Laurentiis: "Lo scudetto? Sono 18 anni che ci proviamo, siamo partiti dal basso. Se le regole del calcio fossero diverse, forse lo scudetto a Napoli già lo avremmo portato prima. Nel 1999 mi ero presentato qui con un assegno da 125 miliardi e Ferlaino mi fece causa. Poi nell'estate 2004 seppi che il Napoli era fallito, vidi Gaucci in tv che diceva di voler comprare il Napoli e allora dissi: fermi tutti. E contro il parere della mia famiglia decisi di entrare nel mondo del calcio. Oggi mia moglie quando vede le partite è scatenata, è più tifosa di me".  

Su Spalletti, poi, il patron azzurro ha aggiunto: "Spalletti è stata una felice intuizione. Ho dovuto un po' depistare i giornalisti, passando per Conceicao e per Allegri, che venne a farmi lezione di calcio per ben quattro volte nei miei uffici a Roma. Luciano lo volevo già in passato. Lo incontrai poi quando Gattuso non stava bene e gli chiesi se in caso di bisogno fosse venuto a Napoli. Io poi ho deciso di tenere l'allenatore fino a giugno. Se l'avessi chiamato prima, saremmo tornati prima in Champions. Il futuro? Luciano Spalletti resterà a Napoli. Se resteranno anche i 'big'? C'è sempre la proposta indecente, i numeri li fanno gli altri. Sono tutti ragazzi straordinari, i nostri contratti sono particolari, differenti. Se non ci sarà la volontà nostra, non partirà nessuno". 

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